giovedì 19 aprile 2012

3 Il futuro è la "cache" del passato!


Tanto, tantissimo tempo fa, i dischi rigidi erano una fantasia degna di un film fantascientifico ed i comandi "taglia/copia/incolla", che al giorno d'oggi ci appaiono decisamente banali e quasi scontati, esistevano solo ed esclusivamente nell'ambito dei corsi di "découpage" o, al limite, all'interno delle rubriche di creatività manuale tipiche dei programmi televisivi modello "Art Attack ante litteram"... :D

Detto questo, armatevi di forbici con la punta arrotondata e seguitemi, che andiamo ad incominciare! ;)

Troppa grazia...

Siamo nell'anno del signore 1986. In quella fatidica data, gli utenti "Amiga" si ritrovarono con una splendida ed assolutamente inedita icona "RAM Disk" sul "desktop" del nuovo "Workbench 1.2". Per la prima volta la virtualizzazione di un disco fisico faceva la sua comparsa nel contesto di un sistema operativo dotato di interfaccia grafica.

Utilità? In mancanza di dischi rigidi ed in un ambito nel quale le suddette procedure di "cut/copy/paste" erano ancora un'utopia, la "RAM Disk" consentiva di svolgere bene o male abbastanza agevolmente tutte quelle operazioni che oggigiorno eseguiamo senza troppe complicazioni via "clipboard"... Era necessaria qualche cliccatina di mouse in più e le "shortcuts" scarseggiavano, è vero, ma nel complesso ci si arrangiava... ;)

Ad ogni modo, manualità a parte, la "RAM Disk" di "Amiga OS" era talmente tanto avanti rispetto ai programmi simili che oggigiorno sono reperibili per i dispositivi moderni che se qualche "ingegnere del software" si decidesse a reimplementarla entro un qualsiasi sistema operativo, certamente non farebbe un torto all'utenza finale, IMHO. :D

Ma cosa aveva di tanto speciale, il "RAM Disk Device"?

Beh, in primo luogo, nel contesto di un sistema operativo funzionante su di un computer che mediamente viaggiava con 512K/1M di memoria base, la "RAM Disk" di "Amiga" era espressamente pensata per essere ad "impatto zero" sul computo totale della memoria libera disponibile per il sistema. In tal senso, lo stato fisico della "RAM Disk" era perennemente "full", indipendentemente dalla quantità di "files" che conteneva... Nonostante ciò, ci si poteva sempre e comunque copiare dentro roba! :D Morale: se non c'era dentro nulla, era "full" e pesava 0. Ci mettevate dentro 100K di dati? Era ancora piena e si mangiava un centinaio di "KiloBytes" di memoria di sistema. Se la svuotavate, tutto ritornava come prima all'istante! Trasparenza e flessibilità allo stato puro! Mica come oggi, che le "utilities" simili si alloccano un tot di "RAM" libera all'avvio e te lo occupano in pianta stabile sempre e comunque!!! :D

...E  questo valeva per la "RAM Disk". La cugina "RAD" ("Workbench 1.3") riusciva a fare pure di meglio!!! :) Eh già... Il "RAD Drive", infatti, se da un lato aveva lo "svantaggio" di avere una dimensione fissa prestabilita dall'utente prima del "mount", dall'altro era "RESIDENTE" (ed essere "residenti", ai tempi dell'"Amiga", significava che al "reset" della macchina, nulla andava perduto!!! Della serie: creavi una "RAD:" da 200K? Perdevi 200K di memoria di sistema ma avevi un disco virtuale che sopravviveva a tutto fino allo spegnimento fisico della macchina! ...E non sono nemmeno sicuro che, al giorno d'oggi, una cosa del genere sia replicabile, vista la complessità delle sequenze di "restart" dei nostri calcolatori elettronici...).

...Ma torniamo a noi. Dicevo: vi immaginate quanto sarebbe figo avere un "RAM Disk Amiga style" sotto "Windows" o "MacOS"? Ora, da un lato comprendo che questa mia affermazione sembra un'inutile farneticazione da retronerd, ma d'altro canto sono sicuro che con un esempio pratico sono in grado di illustrarvi facilmente la sua indubbia utilità anche nell'era dei dischi rigidi. Fidatevi... ;)

La memoria versatile come un disco! :)

Per dire: immaginate di dover approntare un archivio per distribuire il vostro ultimo capolavoro "indie". Create una cartella temporanea sul vostro disco rigido e quindi andate a raccattare tutti i "files" che vi servono... Gli eseguibili sono contenuti nelle sottocartelle della "directory" del vostro compilatore preferito. Li selezionate, li copiate e quindi li andate ad incollare dentro la vostra bella cartellina temporanea. La grafica e da un'altra parte. La recuperate facilmente e ripetete le operazioni di copia. Musica ed effetti sonori sono altrettanto sparsi, ma non vi perdete d'animo e con quattro colpi di "CTRL+C/CTRL+V" venite a capo della questione "audio". Terminate l'impresa aggiungendo al tutto i "files" di documentazione e quindi archiviate e distribuite il tutto sulla rete con somma gioia. Bravi! Infine, quando l'inoltro è andato a buon fine, cancellate la cartella temporanea, svuotate il cestino e spegnete il tutto. Missione compiuta!

Ora: immaginate di essere nella medesima situazione, ma di disporre di un sistema operativo dotato di un bellissimo "RAM Disk" che, eventualmente associato alla combinazione dei tasti "CTRL" e "+", è in grado di accogliere al suo interno "files" e programmi come farebbe un normale dispositivo di "storage"... Come dei fulmini di guerra attraversate rapidamente tutte le cartelle contenenti i "data files" del vostro progetto ed a colpi di "ControlPiù" li sparate sequenzialmente dentro il "RAM Disk" senza swappare tra sorgenti e destinazioni differenti... Quando avete finito la raccolta, aprite il vostro disco virtuale direttamente dalla gestione delle periferiche del vostro OS e quindi archiviate e spedite il tutto. Ad operazione felicemente conclusa, non dovete nemmeno preoccuparvi di cancellare i residuati bellici; vi basterà infatti spegnere semplicemente tutto per volatilizzare il contenuto temporaneo della "RAM Disk"!!!

E tutto questo SENZA contare l'ulteriore vantaggio legato alla velocità delle operazioni svolte "in RAM"! ;)

Non so voi, ma io ci vedo grande versatilità...

Davvero. Il futuro alle volte è il nostro passato! Programmatori di tutto il mondo: PENSATECI! ;)

Cos'è questo QRCode?
Come l'hai realizzato?


3 commenti:

valerio ha detto...

a tonnellate di programmi per farlo ve ne sono, anche schede pci ad hoc

e windows 8 se non ho capito male lo farà nativamente

Marte ha detto...

Pensa te. Nel 2012 finalmente integrano in un OS moderno una funzionalità utile del 1986.

Era ora! :D

valerio ha detto...

su linux si fa abbastanza agilmente con un comando mount o con programmini ( che probabilmente non fanno altro che virtualizzare i vari comandi avanzati )

il revival di amigaos lo ha sempre fatto

mac lo fa da riga di comando a quanto pare da eoni

windows ha smesso di poterlo fare autonomamente da 2000/ME

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