lunedì 25 marzo 2013

0 ILDV: "Mors tua", cazzi mia!


Riassunto della puntata precedente: Il Davide Videoludico ha scoperto che nel suo passato ci sono dei torbidi ed inquietanti interrogativi legati a delle altrettanto misteriose "forze speciali" alle quali egli era un tempo affiliato con il nome in codice di "Strambo".

Il nostro eroe è confuso ed i suoi ricordi sono a dir poco sconclusionati e frammentari. Tuttavia, la sincera reazione emotiva causata dalla rimembranza del "Metal Gear Turiddu" lo scaraventa in una nuovissima dimensione supereroica per la quale il "nerd" non appare assolutamente tagliato...

Il Davide trascorse una notte convulsa ed agitata. Nel suo lettino, raggomitolato in posizione fetale tra un "peluche" di "Super Mario" ed una bambola gonfiabile agghindata come "Samus Aran", il Videoludico era in preda agli incubi. Nel suo sogno, era stato catturato ed imprigionato sull'isola di "Moisture Noah" dove il temibilissimo "Raiden", a detta dei suoi aguzzini, non gli avrebbe dato tregua, incalzandolo incessantemente in lungo ed in largo attraverso i tetri corridoi della struttura, rigorosamente in costume adamitico...

Ora, già sulla parola "tetri" il Davide aveva avuto i suoi bei problemi linguistici (ché lui aveva capito "Tetris"...); figuratevi se il Videoludico era in grado di afferrare il concetto di "costume adamitico"! Del resto il nostro eroe, da sempre appassionato di esoscheletri e tute potenziate, non vedeva l'ora di scoprire che cosa aveva in serbo per lui questo sogno sceneggiato da Kojima. Sfortunatamente, le sue altissime aspettative vennero ben presto ridimensionate. L'esperienza diretta lo indottrinò con brutalità: "adamitico" = "nudo". L'ambigua sessualità di "Raiden" fece il resto...

"Sei una PAZZA! Scappa, che ti prendo!!!".

Il Davide si svegliò di soprassalto, risollevandosi di scatto e mettendosi a sedere sul letto. Ancora vagamente intontito dal sonno, il Videoludico strillò a squarciagola tutto il suo orrore, stringendo spasmodicamente tra le braccia la sua bambola gonfiabile. La derelitta, provata da anni ed anni di onorato servizio, cedette di schianto all'abbraccio mortale, esplodendo in un tripudio di rumori spernacchianti che sembravano voler irridere proprio il "nerd". Il tragico effetto collaterale dell'incubo ridestò completamente il Davide, che si trovò a fissare sbigottito il flaccido surrogato rosa che ormai giaceva inerte tra le sue braccia... "Samus?!", azzardò con un filo di voce. Quindi, con la disperazione negli occhi, si gettò a capofitto sulla bambola, tentando un'improbabile respirazione bocca a bocca... Ma oramai non c'era più nulla da fare.

Era spirata...

"NOOOooo!!!", gridò sconsolato il Davide, mentre il pianto gli rigava la faccia.

PRRRrrrooot! PrrrRRR! Pro-prottt!!!

L'espressione sconsolata del Videoludico si mutò istantaneamente in stupore. Che cos'era questo strombazzare insistente e molesto che lo distoglieva impunemente dal suo lutto? Da dove proveniva? Asciugandosi le lacrime con il dorso della mano e tirando rumorosamente su con il naso, il Davide tastò delicatamente la camera d'aria che un tempo era stata la sua personalissima "Samus Aran". La trovò completamente sgonfia e priva di vita. No. Evidentemente non era quella la sorgente del rumore.

PRRRrrr-OOOTTT!!!

All'ennesimo barrito, il "nerd" si voltò di scatto, notando così una grande scatola di cartone che giaceva placidamente sul pavimento della sua camera. "Mi ricorda decisamente qualcosa...", biascicò il Videoludico, mentre si alzava con circospezione dal letto per andare ad ispezionarla più da vicino.

"Fagioli Borlotti Doppio Tiro - Confezione Famiglia!", recitava la stampigliatura apposta sul coperchio del contenitore cartonato. Il Davide si piegò sulle ginocchia, accosciandosi accanto allo scatolone, e picchiò con le nocche della mano destra tre leggeri colpetti sulla faccia laterale del parallelepipedo di cartone. Come folgorato da una scarica elettrica, un "generic tizio" in mimetica uscì di scatto da sotto il contenitore. "Mayday! Mayday! La copertura è saltata. Ripeto: la copertura è saltata!!!", urlava con concitazione, tenendo una mano a coppa accostata all'orecchio destro...

Il Davide si sollevò lentamente, tenendo entrambe le mani bene in vista e cercando di tranquillizzare l'uomo, esternandogli nel contempo tutto il suo disappunto per l'inconsueta violazione di domicilio. «We! We!!! Stiamo tutti calmi... Questa è casa mia e fino a prova contraria qui sono io l'unico autorizzato a mettere in pratica le avanzatissime tecniche di mimetismo tipiche di "Solid Snake"! Chi sarebbi tu, per imitarmi?!».

«Imitarla? "Solid Snake"??? Quello dei videogiochi?! No, no, guardi... C'è senz'altro un equivoco. La scatola è semplicemente il nostro tradizionale mezzo di trasporto. Dalla sede centrale ci imballano e ci spediscono a destinazione tramite corriere espresso. Tutto qui... A proposito! Io sono "Gaseous Storm" e, se i ragazzi delle spedizioni non hanno fatto di nuovo casino con gli indirizzi, lei dovrebbe essere il signor Davide Videoludico, giusto?".

«"GASEOUS", eh?!», ironizzò pesantemente il Davide, indicando l'aria con un vago gesto circolare dell'indice della mano destra. Il tizio in mimetica arrossì vistosamente ed abbassò lo sguardo con malcelato imbarazzo: "Ehmmm... Si... Ecco... Mi deve scusare. Sa com'è... Siamo sempre in viaggio e mangiamo in maniera sregolata. Sono desolato... Ad ogni modo, veniamo a noi. Devo consegnarle questo...". Il militare cavò un piccolo incartamento da una tasca del suo giubbotto imbottito e lo porse al Videoludico, che lo prese con titubanza.

"Ecco... Se poi lei volesse essere così gentile da mettermi una firmetta sulla ricevuta. Così finiamo presto e bene ed io la lascio alle sue incombenze.". Così dicendo, "Gaseous Storm" tirò fuori dal solito giaccone una cartellina gialla in tutto e per tutto identica a quelle che recano con loro i postini... Anzi, era proprio una di quelle!!! In tal senso, si poteva ancora scorgere la serigrafia "Poste Italiane" stampata in blu su fondo giallo, malamente coperta con una larga fettuccia di "scotch" di carta da carrozzieri sulla quale era stato vergato in un incerto stampatello maiuscolo "S.C.R.O.T.O."...

«Ma... "Poste Italiane"!?», domandò incuriosito il Davide.

"Gaseous" fece un'alzatina di spalle: "In tutta sincerità, le devo confessare che i suoi superiori sono drammaticamente sotto organico e ci hanno subappaltato parecchi servizi...". "Ebbene si. In realtà io sono un postino!", annunciò "Gaseous" con un orgoglioso sorriso, mentre con un gesto elegante e studiato acchiappava la penna a sfera accuratamente accoccolata sopra il suo orecchio destro. Quindi, con l'abilità tipica di chi è padrone del mestiere, aprì con uno studiatissimo movimento del polso la cartellina delle ricevute e, tenendo la penna davanti alla faccia, premette con decisione il pulsante che faceva scattare il meccanismo di fuoriuscita della punta dello strumento da scrittura. Stranamente, in seguito a questo suo ultimo gesto non accadde nulla del genere... Diversamente, alla pressione del tasto, una piccola nube di gas verdognolo fuoriuscì dalla penna, avvolgendo la testa di "Gaseous Storm". Il postino, colto di sorpresa, non riuscì a fare a meno di inalare il gas. Risultato: emettendo uno stridulo verso gutturale, egli strabuzzò gli occhi, si fece viola in faccia e crollò morto al suolo in meno di tre secondi.

"Cominciamo bene... E poi c'è ancora qualcuno che si ostina dire che il destino delle persone non è già scritto nei loro nomi!!!", sentenziò il Davide.

Continua...

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