domenica 17 ottobre 2010

0 Second Life (nel 1986).


1986, per l'appunto. Vi pare possibile una cosa del genere? Difficile da credere che in un passato ormai così remoto da essere quasi preistoria informatica possa essere esistito un software qualsiasi in grado di virtualizzare un'esistenza, non è vero? :)

Oddio, magari volando bassi... Limitando le proprie pretese/esigenze... ;) Ad ogni modo, non è mica detto che che io vi voglia parlare davvero di un MUVE (Multi User Virtual Environment) "ante litteram"... ;) Parimenti, non è nemmeno scontato che non sia esistito nulla di simile nella storia del videogioco... O perlomeno, che non sia mai esistito niente di concettualmente paragonabile agli attuali videogames che consentono di "vivere" una vita parallela (come se non bastasse già quella reale!!! :D ).

Vi fornisco degli altri dati e vediamo se si accende una lampadina:

Activision, Peter J. Favaro, Commodore 64, MS-DOS ed Apple II...

Ancora nulla? :)

Vi snocciolo un ulteriore indizio sotto forma di screen... :P

Ancora niente? ;)

Dai, che è facile! :) Si tratta di "Alter Ego"!

Il gioco in questione, come suggerivo, è un vecchio videogame Activision ideato e concepito come la virtualizzazione completa dell'intera esistenza di un individuo dalla sua nascita fino alla vecchiaia, passando attraverso tutti le fasi intermedie. Il titolo, in pratica, è un immenso test psico-socio-attitudinale improntato prevalentemente sulle relazioni e le scelte "di vita" di un individuo. In buona sostanza, dopo un'intervista iniziale che modella il carattere e le caratteristiche psicofisiche del nostro avatar (in uno stile molto RPGistico, se vogliamo, con barre e valori numerici per l'intelligenza, la robustezza, la gentilezza, la felicità e così via...), il gioco ci propone una vasta ed articolata carrellata di icone rappresentanti differenti situazioni "giocabili" e ci invita ad interagire con lui attraverso un sistema di scelte multiple che fa molto "paginone centrale di Focus Test"! :D

A seconda della fase di vita che stiamo affrontando, ci verrano proposte situazioni come "i primi passi" piuttosto che la prima censura (il MOIGE non vuole! :D )... In effetti il gioco non era decisamente un'esperienza "per bambini" sia per i contenuti (negli Stati Uniti era catalogato come un prodotto riservato alla fascia d'età "16+"), sia per la struttura totalmente ed inesorabilmente testuale del tutto (è risaputo infatti che un qualsiasi "ragazzino videogiocatore tendenzialmente bimbominkia" tipicamente viene colto da crisi epilettiche se è costretto a leggere più di 3 righe di testo scritto sulla schermata di un videogioco! :D ).

Ad ogni modo, chi al tempo poteva e voleva affrontarlo con lo spirito giusto, inevitabilmente si trovava davanti ad un prodotto complesso, articolato e molto ma molto innovativo.

Indubbiamente, la potenza di calcolo dei computer del periodo limitava decisamente le possibilità del programma. Per esempio, una specifica icona rappresentante una delle tante situazioni giocabili entro un dato ventaglio di scelte, proponeva sempre e costantemente il medesimo evento senza alcun tipo di randomizzazione... Al limite il software, giusto per variare un po', si occupava di valutare se l'approccio dell'utente alla situazione data era coerente con i parametri psicofisici del suo avatar, determinando in questo modo esiti diversi per le medesime situazioni affrontate con personaggi cresciuti diversamente... Le variazioni tuttavia erano limitate. Nonostante tutto, il gioco aggirava l'ostacolo proponendo una quantità di situazioni sovrabbondante rispetto a quelle che l'utente poteva giocare prima di passare alla fase successiva... Nel dettaglio, "Alter Ego" è diviso in varie parti corrispondenti alle diverse fasi dello sviluppo umano (infanzia, fanciullezza, adolescenza, età adulta e così via). Ad ogni fase corrisponde un ben determinato intervallo d'età. Ogni fase propone svariate situazioni organizzate "ad albero" che possono essere giocate in maniera "non lineare". Ogni evento che scegliamo di affrontare, indipendentemente da quale esso sia e da come lo risolviamo, fa aumentare la nostra "anagrafica virtuale" e quando raggiungiamo l'età che sancisce la fine della fase della vita che stiamo giocando, passiamo alla successiva senza "se" e senza "ma". Tutto quello che è rimasto in dietro ci resta ignoto e precluso (possiamo scoprirlo rigiocando il tutto e scegliendo degli altri eventi...). Questo approccio garantisce una certa rigiocabilità e varianza al tutto.

Inoltre, con la crescita del nostro avatar, aumentano anche le sue responsabilità e gli impegni (proprio come nella vita reale...). E se pensate che il tutto sia lineare e banale, vi assicuro che vi sbagliate. Dall'adolescenza in avanti, "Alter Ego" diventa anche un "dating game" tanto per dirne una! Inizierete a frequentare persone dell'altro sesso con le quali potrete allacciare una relazione via via più stabile (a fasi pure quella, of course!!!) che condurrà molto probabilmente al matrimonio ed ai figli... Lo stesso discorso vale anche per il lavoro e per la carriera scolastica, che sono nelle mani del giocatore e dipendono, tra le altre cose, dal livello intellettuale che il nostro avatar ha sviluppato nella sua evoluzione. Oltre a questo, c'è anche la sfera degli acquisti e delle proprietà da tenere in considerazione... Tipo: la casa... Dovete pensare anche a crearvi un "nido" dove vivere in santa pace la vostra indipendenza di soggetto adulto!

Tutto questo nel 1986 e sul Commodore 64, per capirci!

E non è mica finita qui...

Uomini e donne sono diversi e, chiaramente, un singolo gioco di questo genere non è adeguato per soddisfare le esigenze ludiche di entrambi i sessi!

Morale? Esite "Alter Ego Male" ed "Alter Ego Female"!!!

Una pianificazione davvero straordinaria, se pensiamo agli anni nei quali era stata concepita.

Un consiglio da amico. Provate a giocarlo o rigiocarlo oggi, su DOSBox o VICE... L'esperienza merita senz'altro.

Anzi, meglio! Puntate il vostro fido browser sul seguente indirizzo: http://www.playalterego.com/. Avrete l'opportunità di giocare "Alter Ego" (sia il "Male" che il "Female") in un precisissimo ed impeccabile porting on-line fedele fino alle virgole, nel riprodurre l'esperienza del gioco originale. Brillante!


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