"Papà, riprendiamo con le vecchie e buone abitudini? Mi racconti una favoletta, come facevi un tempo?".
"Va bene Gianpiersilvio. Hai qualche preferenza in particolare?".
«Allora... Mi hai già raccontato: "La Principessa Col Pisello", "Il Gatto Con Le Infradito" e "Pinocchio & Rocco Nel Regno Delle 1001 Fighe Di Legno", ma nessuna di queste storie mi è piaciuta come i racconti delle vicende del tuo amico Davide. Ne sai qualcuna di nuova? Eh, papà?! Mi racconti del Davide?!?!?!».
«Si Piergiuorgiuo, sei fortunato. Ho una nuova storia del Davide tutta per te. Si intitola: "Il Davide Videoludico Alla Ricerca Dell'Acronimo Perduto". La vuoi ascoltare?».
"URRÀ! Si, grazie! Sei il più migliore di tutti i papà del mondo!".
Era un umido pomeriggio primaverile ed il Davide Videoludico, che qualche tempo fa avevamo lasciato alle prese con la consapevolezza di aver perso quattro anni della sua insignificante vita a causa di una sbadataggine, stava facendo pace con il cervello da un lato e recuperando contatto con quella che era la sfera del suo quotidiano dall'altro (totale lati: due).
Nella fattispecie, la sua urgenza più impellente era principalmente quella di smaltire l'ingente quantità di posta inevasa accumulatasi durante il suo incontrollato sonno criogenico. Ora, così su due piedi, una questione del genere può apparire senz'altro come un problema da poco agli occhi del profano, ma se aveste potuto vedere anche voi quello che ho visto io, vi ricredereste... Oh, se vi ricredereste!
In verità, posso provare a descrivervi la scena, ma non credo che le mie parole riescano davvero a rendere giustizia all'accaduto...
Il primo pensiero del Davide, dicevamo, era quello di riprendere contatto con il mondo reale.
"Vediamo che cosa c'è nella cassetta delle lettere, tanto per cominciare!", esclamò intrepido il nostro eroe mentre, a passo svelto, usciva di casa e si appropinquava alla cassetta della posta...
Davide afferrò con decisione lo sportellino basculante e lo tirò verso di sé, spalancandolo...
Dalla "MailBox", quattro anni di posta arretrata supercompressi in uno spazio angusto ed inadeguato a contenerli tutti proruppero come una slavina travolgendo il Videoludico. Il nostro eroe temette il peggio quando la ribollente massa cartacea lo soverchiò, togliendogli il fiato e trasportandolo a valle con la sua irruenza. Poi, quando ormai pensava che tutto fosse perduto, si ricordò delle parole che il suo mentore nonché padre putativo Gustav Thöni andava ripetendo come un mantra durante la messa in onda del suo "Reality Show" preferito: "La Montagna Dei Fumosi"...
"...E rìcordathe. Se mai dovrèste venìre travolti da üna valànga, nüòtate nella neve come se fosse àcqua. Vi salvereste! Rispetto per tùtti, paüra dello Yeti!!!".
Con la forza della disperazione, Davide si sbracciò furiosamente, nuotando proprio come gli suggeriva l'istinto di sopravvivenza sollecitato dallo struggente ricordo di Thöni... Annaspando e sbuffando, egli riusci così ad emergere dal mortale abbraccio della corrispondenza ordinaria giusto in tempo per fare una gigantesca figura di tolla con il ragionier Oglietti (suo vicino di casa) che transitava con il suo carlino Charlie al guinzaglio proprio mentre il nostro emergeva dal cumulo di missive che minacciava di ucciderlo...
"Giovane debosciato...", biascicò l'anziano, parlando un po' con sé stesso ed un po' con il suo cane. "...Quando pensavamo di esserci finalmente liberati di lui, è ritornato più cretino di prima!".
"Pfhiacferefh dfhi rfivedherla, sfhignor Oglieffhi!", gli rispose il Davide, inconsapevole di una cospicua manciata di lettere che gli riempivano quasi completamente il cavo orale... Oglietti proseguì sulla sua strada, scuotendo tristemente il capo. Un osservatore attento si sarebbe accorto che stava piangendo... Il Davide lo fissò perplesso mentre si allontanava, quindi scrollò le spalle con noncuranza, si girò sui tacchi sputacchiando corrispondenza varia e si diresse stancamente verso casa. Tuttavia, una busta non ne voleva sapere. Gli si era ficcata saldamente tra i denti e per quanto cercasse di sputarla fuori, non riusciva a farlo. Stizzito, la afferrò con le mani, sradicandosela dalla bocca assieme ad un paio di incisivi inferiori...
Quando si riprese dal dolore che si era autoinflitto, il masochista concentrò la sua attenzione sulla missiva che stringeva ancora in mano. Stampigliati a caratteri cubitali sulla busta, due sinistri timbri attirarono la sua attenzione. "ULTIMO AVVISO.", diceva uno. "LETTERA DI DIFFIDA.", recitava l'altro. Tra l'ansioso e l'incuriosito, il Davide Videoludico rientrò in casa, aprì la busta e, sedutosi comodamente su una cassetta di legno che arredava con stile ed eleganza il suo salotto, prese a leggere il messaggio a lui indirizzato:
"Mittente: Ufficio Nazionale Organizzativo Italia Dei Valori, Roma.
"Mi sentiranno! Ah, se mi sentiranno!!!". In calce alla missiva, Davide reperì un numero di telefono che prontamente compose. Aveva urgenza di urlare tutto lo sdegno che provava per essere stato coinvolto in beghe che, a suo dire, non lo riguardavano...
"TUUU... TUUU... TUUU...". Libero...
Dopo qualche squillo, gli rispose proprio quel Di Pietro che gli aveva inviato l'infamante missiva!
Il Davide scaturì: "Senta lei! Sono il Davide Videoludico. Come si permette anche solo di insinuare che io abbi a che fare con dei contadini sudati? Ed inoltre, per quale motivo, se avete delle malversazioni col gabinetto, deve essere sanzionato il mio pene?!?! Ma stiamo scherzando? Io ho dormito quattro anni, recentemente...".
Stordito dallo sproloquio del Davide, Tonino faticò non poco per sbrogliare quella complicatissima matassa. Tuttavia, dopo un paio d'ore di conversazione, riuscì finalmente a far capire al Videoludico che la questione non implicava né i coldiretti, né dei servizi igenici fuori servizio...
Il riassunto della sua spiegazione suonava più o meno così:
Straordinariamente, Il Davide comprese tutto per filo e per segno.
"Cazzo!!! Potevate parlare chiaro fin da subito, no? Perché mi avete spedito quella lettera totalmente incapibile? Non posso più usare "IDV" come soprannome? Va bene. Lo cambio. Sono una persona molto intelligente, io. Se non lo sapete, il mio QI è a tre cifre, due delle quali a destra della virgola decimale! Ora mi sforzo e ne trovo uno diverso...".
Il Davide ringraziò Tonino per la comprensione, la spiegazione e la pazienza, lo salutò e quindi si diresse nel suo pensatoio privato (leggi: gabinetto) per architettare una soluzione al "problema dell'acronimo".
Si sforzò per ore (aiutandosi con delle supposte al glicerolo nei frangenti più difficili...) ed, in tarda serata, il Davide uscì trionfante dall'angusto stanzino, con l'aria stravolta ed uno strascico di carta igienica penzolante dalla vita dei pantaloni...
«Sono un genio! Se scrivo l'articolo "il" per esteso, "IDV" diventa "ILDV"! Il gioco è fatto. Diventerò padrone del mondo!!!».
Con la testa reclinata all'indietro e le braccia levate al cielo in segno di vittoria, il Davide rideva gutturalmente, riempiendo l'aria con la sua incontenibile gioia. Contemporaneamente, il ragionier Oglietti della casa accanto, saliva su un taxi con armi, cani e bagagli, che lui non ci voleva proprio abitare affianco ad un matto che la notte schiamazzava come un animale. No, no...
«Si Piergiuorgiuo, sei fortunato. Ho una nuova storia del Davide tutta per te. Si intitola: "Il Davide Videoludico Alla Ricerca Dell'Acronimo Perduto". La vuoi ascoltare?».
"URRÀ! Si, grazie! Sei il più migliore di tutti i papà del mondo!".
Era un umido pomeriggio primaverile ed il Davide Videoludico, che qualche tempo fa avevamo lasciato alle prese con la consapevolezza di aver perso quattro anni della sua insignificante vita a causa di una sbadataggine, stava facendo pace con il cervello da un lato e recuperando contatto con quella che era la sfera del suo quotidiano dall'altro (totale lati: due).
Nella fattispecie, la sua urgenza più impellente era principalmente quella di smaltire l'ingente quantità di posta inevasa accumulatasi durante il suo incontrollato sonno criogenico. Ora, così su due piedi, una questione del genere può apparire senz'altro come un problema da poco agli occhi del profano, ma se aveste potuto vedere anche voi quello che ho visto io, vi ricredereste... Oh, se vi ricredereste!
In verità, posso provare a descrivervi la scena, ma non credo che le mie parole riescano davvero a rendere giustizia all'accaduto...
Il primo pensiero del Davide, dicevamo, era quello di riprendere contatto con il mondo reale.
"Vediamo che cosa c'è nella cassetta delle lettere, tanto per cominciare!", esclamò intrepido il nostro eroe mentre, a passo svelto, usciva di casa e si appropinquava alla cassetta della posta...
Una "MailBox" in linea con lo stile del personaggio... |
Davide afferrò con decisione lo sportellino basculante e lo tirò verso di sé, spalancandolo...
Dalla "MailBox", quattro anni di posta arretrata supercompressi in uno spazio angusto ed inadeguato a contenerli tutti proruppero come una slavina travolgendo il Videoludico. Il nostro eroe temette il peggio quando la ribollente massa cartacea lo soverchiò, togliendogli il fiato e trasportandolo a valle con la sua irruenza. Poi, quando ormai pensava che tutto fosse perduto, si ricordò delle parole che il suo mentore nonché padre putativo Gustav Thöni andava ripetendo come un mantra durante la messa in onda del suo "Reality Show" preferito: "La Montagna Dei Fumosi"...
"Nüòta, Davide!!!"... |
"...E rìcordathe. Se mai dovrèste venìre travolti da üna valànga, nüòtate nella neve come se fosse àcqua. Vi salvereste! Rispetto per tùtti, paüra dello Yeti!!!".
Con la forza della disperazione, Davide si sbracciò furiosamente, nuotando proprio come gli suggeriva l'istinto di sopravvivenza sollecitato dallo struggente ricordo di Thöni... Annaspando e sbuffando, egli riusci così ad emergere dal mortale abbraccio della corrispondenza ordinaria giusto in tempo per fare una gigantesca figura di tolla con il ragionier Oglietti (suo vicino di casa) che transitava con il suo carlino Charlie al guinzaglio proprio mentre il nostro emergeva dal cumulo di missive che minacciava di ucciderlo...
"Giovane debosciato...", biascicò l'anziano, parlando un po' con sé stesso ed un po' con il suo cane. "...Quando pensavamo di esserci finalmente liberati di lui, è ritornato più cretino di prima!".
"Pfhiacferefh dfhi rfivedherla, sfhignor Oglieffhi!", gli rispose il Davide, inconsapevole di una cospicua manciata di lettere che gli riempivano quasi completamente il cavo orale... Oglietti proseguì sulla sua strada, scuotendo tristemente il capo. Un osservatore attento si sarebbe accorto che stava piangendo... Il Davide lo fissò perplesso mentre si allontanava, quindi scrollò le spalle con noncuranza, si girò sui tacchi sputacchiando corrispondenza varia e si diresse stancamente verso casa. Tuttavia, una busta non ne voleva sapere. Gli si era ficcata saldamente tra i denti e per quanto cercasse di sputarla fuori, non riusciva a farlo. Stizzito, la afferrò con le mani, sradicandosela dalla bocca assieme ad un paio di incisivi inferiori...
Quando si riprese dal dolore che si era autoinflitto, il masochista concentrò la sua attenzione sulla missiva che stringeva ancora in mano. Stampigliati a caratteri cubitali sulla busta, due sinistri timbri attirarono la sua attenzione. "ULTIMO AVVISO.", diceva uno. "LETTERA DI DIFFIDA.", recitava l'altro. Tra l'ansioso e l'incuriosito, il Davide Videoludico rientrò in casa, aprì la busta e, sedutosi comodamente su una cassetta di legno che arredava con stile ed eleganza il suo salotto, prese a leggere il messaggio a lui indirizzato:
"Mittente: Ufficio Nazionale Organizzativo Italia Dei Valori, Roma.
Oggetto: Diffida formale utilizzo acronimo "IDV" per scopi differenti da quelli politici.
Alla cortese attenzione del sig. Davide Videoludico.
Ci è giunta notizia che da anni lei usa l'acronimo "IDV" per identificare la sua persona nonché come "TAG" impiegata per contrassegnare in contesti diversi le narrazioni delle vicende che la riguardano. Tutto ciò si connota come un abuso sanzionabile penalmente, in quanto il suddetto acronimo è un marchio registrato facente riferimento al movimento politico noto come "Italia Dei Valori". Ne consegue l'obbligo di cessare immediatamente questa malversazione, pena sanzioni.
In fede, Antonio Di Pietro.".
Davide lesse e rilesse tipo tre volte la missiva, non capendoci praticamente un cazzo... Si sforzò allora di trovare dei significati semiotici nelle parole che non comprendeva. "SUDATO AGRONOMO", per esempio... Un agricoltore spossato dalla fatica? E perché mai un contadino era stato marchiato (probabilmente a fuoco...) e filmato? Mah... "YouTube sta diventando una minaccia per la società civile!", pensò ad alta voce il Davide. Tuttavia, la conclusione del messaggio era la parte che lo inquietava di più...
"Non capisco... 'Sti qua hanno malfunzionamenti col cesso e danno la colpa a me?!"...
Cessare immediatamente questa malversazione... |
"Mi sentiranno! Ah, se mi sentiranno!!!". In calce alla missiva, Davide reperì un numero di telefono che prontamente compose. Aveva urgenza di urlare tutto lo sdegno che provava per essere stato coinvolto in beghe che, a suo dire, non lo riguardavano...
"TUUU... TUUU... TUUU...". Libero...
Dopo qualche squillo, gli rispose proprio quel Di Pietro che gli aveva inviato l'infamante missiva!
Il Davide scaturì: "Senta lei! Sono il Davide Videoludico. Come si permette anche solo di insinuare che io abbi a che fare con dei contadini sudati? Ed inoltre, per quale motivo, se avete delle malversazioni col gabinetto, deve essere sanzionato il mio pene?!?! Ma stiamo scherzando? Io ho dormito quattro anni, recentemente...".
Stordito dallo sproloquio del Davide, Tonino faticò non poco per sbrogliare quella complicatissima matassa. Tuttavia, dopo un paio d'ore di conversazione, riuscì finalmente a far capire al Videoludico che la questione non implicava né i coldiretti, né dei servizi igenici fuori servizio...
Il riassunto della sua spiegazione suonava più o meno così:
Straordinariamente, Il Davide comprese tutto per filo e per segno.
"Cazzo!!! Potevate parlare chiaro fin da subito, no? Perché mi avete spedito quella lettera totalmente incapibile? Non posso più usare "IDV" come soprannome? Va bene. Lo cambio. Sono una persona molto intelligente, io. Se non lo sapete, il mio QI è a tre cifre, due delle quali a destra della virgola decimale! Ora mi sforzo e ne trovo uno diverso...".
Il Davide ringraziò Tonino per la comprensione, la spiegazione e la pazienza, lo salutò e quindi si diresse nel suo pensatoio privato (leggi: gabinetto) per architettare una soluzione al "problema dell'acronimo".
Si sforzò per ore (aiutandosi con delle supposte al glicerolo nei frangenti più difficili...) ed, in tarda serata, il Davide uscì trionfante dall'angusto stanzino, con l'aria stravolta ed uno strascico di carta igienica penzolante dalla vita dei pantaloni...
«Sono un genio! Se scrivo l'articolo "il" per esteso, "IDV" diventa "ILDV"! Il gioco è fatto. Diventerò padrone del mondo!!!».
Con la testa reclinata all'indietro e le braccia levate al cielo in segno di vittoria, il Davide rideva gutturalmente, riempiendo l'aria con la sua incontenibile gioia. Contemporaneamente, il ragionier Oglietti della casa accanto, saliva su un taxi con armi, cani e bagagli, che lui non ci voleva proprio abitare affianco ad un matto che la notte schiamazzava come un animale. No, no...
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