mercoledì 10 ottobre 2012

2 ILDV: Lo "specchio-riflesso" delle antiche vestigia!


Riassunto delle puntate precedenti: Il nostro "nerd" preferito, impegnato nell'estenuante ricerca del leggendario regno sotterraneo di Agarthi, dopo una serie di grotteschi equivoci e di dozzinali scenette da "cabaret" affronta e sconfigge i temibili emissari di "Mistero".

Scampato al mortale pericolo, l'eroe senza macchia e senza paura giunge infine in prossimità di quella che finalmente sembrerebbe essere la meta finale della sua esplorazione...

Che cosa gli riserverà a questo punto il fato? Seguiteci senza indugio alcuno e lo scoprirete! :)

Una caverna dalle dimensioni incommensurabili si apriva davanti al Davide Videoludico. La maestosità del luogo era decisamente fuori scala, se paragonata alle proporzioni alle quali l'essere umano medio era generalmente abituato...

"WOW! È la seconda grotta più grande che io abbia mai visto!", esclamò il "nerd", ammirato.

Le pareti di roccia umida e muschiosa s'estendevano a perdita d'occhio, scomparendo nell'oscurità pressoché in ogni direzione, al punto da rendere l'ambiente assolutamente non misurabile con lo sguardo.

Oscura, al centro dell'antro, s'ergeva un'inconcepibile piramide a gradoni che era stata composta ammassando dei blocchi di pietra levigata di dimensioni ciclopiche. Gli incastri tra le rocce erano di una precisione inaudita. Nessuna tra le più avanzate tecnologie costruttive avrebbe mai permesso all'uomo di ergere un simile monumento in quel luogo dimenticato da Dio. Del resto, la natura delle pietre, consunte ed evidentemente segnate dagli agenti atmosferici, denunciavano apertamente un fatto: quella struttura aveva conosciuto tempi migliori, ere geologiche or sono...

Sulla sommità dell'edificio, una figura indistinta assisa su un gigantesco trono nero scolpito in un unico blocco di ossidiana finemente cesellata attirò l'attenzione del Videoludico. Strizzando gli occhi dietro le spesse lenti, per cercare di mettere più precisamente a fuoco il soggetto, il "nerd" si accorse di una stranezza: la "silhouette" dell'indistinta figura tremolava e si sfalsava orizzontalmente come una fotografia anaglifica "rosso-verde", presentando altresì tutti gli artefatti tipici di un'immagine prodotta con un "decoder" del "digitale terrestre" fuori sintonia...

"Mhhh... Non capisco. Sembra un coniglio... Oppure un'anatra...", sentenziò il Davide, evidentemente confuso...

"...O un ibrido di entrambi... BOH!!!".

"Benvenuto!".

Una voce cavernosa ed innaturale che pareva composta con dei suoni eterogenei remixati su un sottofondo sfrigolante di "rumore bianco" riecheggiò direttamente nella testa del Davide Videoludico.

"Noi siamo colui che è...", disse la voce. "Ti abbiamo condotto al nostro cospetto perché le scritture profetizzano l'avvento dell'eletto.".

"Chi sei?!", strillò allarmato il Davide.

"Noi siamo colui che rotola su sé stesso in eterno.", gli rispose la voce. "La nostra natura è estranea alla vostra misera percezione sensoriale. Non avendo modo di concepirci diversamente, il vostro cervello primitivo produce un'immagine sbiadita, instabile e cangiante della nostra persona. Ora un coniglio gigante, ora un'enorme oca bianca. Ora entrambe le figure fuse in un'unica essenza indistinguibile...".

«Ma neanche se ritocco la frequenza di aggiornamento dello schermo, risolvo? Non è che è un problema di "scheda video"???», domandò perplesso il Davide.

La voce esitò per un istante, quindi riprese: «Nei secoli che si sono succeduti ai secoli in eterno, la multiforme progenie degli esseri viventi ci ha chiamato in svariati modi. Per le tribù vichinghe del profondo nord eravamo "Venyttää Ihoa Pöydälle", l'informe banditore di pelli umane non conciate. La "triade rodente" è il nostro epigramma: tre profili di coniglio accostati che la pochezza di spirito del genere umano snaturò in un banale ed insignificante "666", su questo pianeta. Ma nel resto dell'universo ben altra considerazione è stata attribuita alla nostra persona. Gli indigeni che popolano gli inospitali pianeti debolmente illuminati dalla pallida luce della stella "Vega" perlopiù ignorano totalmente la nostra esistenza...».

"Buoni quelli...", si sovrappose il Davide...

«...Diversamente, per le creature degli abissali fondali oceanici di "Fomalhaut B" siamo "Ghorgl' Blub Bur' Gle", anche perché è obiettivamente difficile pronunciare qualsiasi altra cosa con la bocca piena d'acqua... "Ph'nglui mglw'nafh Ghil'by Agarthi wgah'nagl fhtagn" è il saluto che si scambiano da sempre i nostri proseliti. "Ghil'by Vohon-Onnuh Mah'han" è la traslitterazione più prossima al suono originale del nostro nome che la vostra coscienza immatura è in grado di percepire senza impazzire.».

"Un momento...", lo interruppe il Davide, stranito. "Gilby Von Neumann? Il ragionier Gilby Von Neumann???".

«I gentili ci chiamano in questo ed in tantissimi altri modi. Gli amici ci appellano altresì "Gilby" o "Palla Di Pelo", ma noi non abbiamo mai avuto amici; solo semplici conoscenti...».

«Inizio ad intravedere un disegno molto più articolato dietro alla mia storia recente. Il trasloco. Il "Ristorante Pieghevole"...».

"Sei miope, in verità, perché non ti accorgi che la tua intera esistenza è tale solo ed esclusivamente per compiacere gli antichi. Ad ogni modo, nonostante il tuo spirito imperfetto e tutti i tuoi deficit fisici e mentali, ascendi, oh eletto, affinché la nostra maestà possa illuminarti circa la vera essenza della tua natura!".

Il Davide, titubante, s'avvicinò alla piramide di pietra e prese a scalarne i gradoni. Dopo un'immane e faticosa salita che al "nerd" parve interminabile, il Videoludico si ritrovò finalmente al cospetto della creatura che l'aveva evocato.

Gilby Von Neumann appariva in effetti agli occhi del "nerd" tutt'altro che maestoso, come il lungo elenco di epiteti avrebbe potuto far credere. Tenero e "puccettoso", sembrava piuttosto un coniglietto pasquale gigante uscito da un libro illustrato per bambini. Bianco, morbido, carino e "coccoloso", era fisicamente strutturato da una coppia di sfere lanuginose sovrapposte. La più piccola, che fungeva da testa, era sormontata da un tenero paio di orecchiette molli e fluttuanti. Non aveva arti; né gambe, né braccia... In tal senso, quando il Davide lo raggiunse sulla sommità della piramide, il coniglio gli rotolò letteralmente incontro, per accoglierlo; un atto, questo, che incrementò vieppiù nel "nerd" il senso di tenerezza, piuttosto che il dovuto timore reverenziale...

La percezione del Davide contro la realtà dei fatti...

"Ben arrivato, eletto. Ora consulteremo insieme l'oracolo e tu potrai finalmente prendere piena coscienza delle qualità superiori che fanno di te il latore del messaggio degli antichi. L'essere supremo del pianeta. Il raddrizzatore dei torti. La consolazione degli onesti. Il cruccio...".

«Si, ok. Ditemi solamente dove devo firmare. Mi avevate già convinto con "essere supremo del pianeta"...», tagliò corto il Davide.

Accondiscendente, Gilby rotolò verso un vetusto specchio collocato verticalmente qualche metro dietro al trono di vetro vulcanico.

"Vieni, oh eletto! Poniti dinnanzi all'occhio onnisciente e scruta le potenzialità che albergano dormienti ed inespresse dentro di te. Gli antichi ripongono grandi speranze nelle rivelazioni che oggi scopriremo insieme!!!".

Il Davide s'avvicinò con circospezione allo specchio scabro ed ossidato dal tempo, cercando di cogliere sulla sua superficie degli indizi visuali che giustificassero in qualche modo l'entusiasmo del tenero coniglio gigante...

«Ora dalle profondità dello specchio emergerà il primo indizio sulla tua persona. La cosiddetta "materia prima": una raffigurazione della sostanza che più di tutte rappresenta la natura del tuo spirito immortale. Sarai puro come il cristallo, solido come l'acciaio, ardente come il fuoco, saldo come una roccia o splendente più dell'oro? Fissa il tuo sguardo nelle profondità dell'occhio e scoprirai la verità!».

Dubbioso, il Davide si concentrò sull'increspata superficie riflettente, cercando di scorgervi qualcosa di diverso dalla sagoma deformata della sua persona. Quando ormai il "nerd" sospettava di essere vittima di un sofisticatissimo scherzo, lentamente una filamentosa nebbia vorticante prese a condensarsi al di sotto della lastra di vetro corrugato...

Cominciamo bene...

Turbinando, il vapore si addensò al centro dello specchio formando la precisa immagine di uno stronzo a pagoda, accuratamente avvolto su sé stesso in tre spire concentriche e culminante con un bel ciuffetto di merda sbarazzina, vagamente inclinato sulla sinistra.

"E quello cosa sarebbe?", domandò al "bianconiglio" un Davide evidentemente perplesso, mentre si aggiustava gli occhiali sul naso nel vano tentativo di riconoscere l'indizio fotografico che lo specchio gli proponeva. Meditabondo, il Videoludico scrutò la superficie riflettente con aria seria e pensosa ancora qualche attimo e quindi, come folgorato da un'intuizione, esultò: "AHHH! Adesso ho capito! È un alveare selvatico!!! L'ho sempre saputo di essere dolce come il miele. Certo che questo specchio potrebbe anche imparare a disegnare un pochino meglio, comunque...".

"Già. Può migliorare. Può solo migliorare...", gli fece eco Gilby, con un sorriso imbarazzato impresso a forza sul volto da cartone animato ed un copioso rivolo di sudore che gli colava dalla tempia destra.

"Ma andiamo avanti senza indugio...", svicolò il coniglio bianco. "Il futuro è nebuloso e l'occhio deve ancora mostrarci il feticcio che incarna il tuo potenziale bellico.".

L'espressione vacua tendente al vuoto mentale comparsa sul volto del Davide in seguito all'ultima affermazione del coniglio suggerì a Gilby di riformulare il concetto con parole più semplici, affinché potesse essere compreso dal cervello estremamente rudimentale del suo interlocutore.

"Dicevo... Lo specchio ci mostrerà ora un oggetto che raffigura la tua indole guerriera. Per esempio, una spada denoterà un animo pugnace, combattivo. Una penna l'istinto all'invettiva letteraria utilizzata contro i tuoi nemici, e così via... Ma ora, senza ulteriori indugi, rivolgiamo la nostra attenzione all'occhio!"...

Di bene in meglio...

"Orpo! Non ne riconosco uno. Non sono mai stato bravo con l'enigmistica...", si giustificò il Davide, mesto.

Gilby, il cui sorriso di circostanza era ormai diventato una preoccupante paresi facciale, stentò a trovare delle argomentazioni valide per cercare di salvare in qualche modo le apparenze... "È una mazza bronzea con la testa forgiata a mezzaluna... Una rarissima arma da parata brandita in occasioni cerimoniali dai veterani dell'ordine dei cavalieri scatologici della pannonia.", inventò lì per lì il coniglio, con pochissima convinzione...

"Cavalieri scatologici? Conosco, conosco! Si travestono da imballaggi per confondere il nemico, vero!?", cinguettò il Davide con l'entusiasmo di uno scolaretto che ha finalmente colto un concetto tra le infinità di nozioni impartitegli dall'insegnate.

"Già!", dissimulò Gilby, incredulo di essere riuscito ancora una volta a dribblare l'"impasse".

Schiarendosi rumorosamente la gola, il gigantesco coniglio bianco si rivolse nuovamente al Davide Videoludico: "Ed ora, per concludere in gloria, scopriremo il tuo animale guida; la creatura che più di ogni altra è affine al tuo modo di essere. Sarai scaltro come la volpe, veloce come il ghepardo o maestoso come il re della foresta? Scruta un'ultima volta nelle profondità dell'occhio onnisciente e scopri il tuo destino, oh eletto!".

Il Davide si concentrò per la terza volta sulla superficie scabra dello specchio, in attesa che l'ultima visione si palesasse. Dopo un'attesa che parve interminabile, il turbinante gorgo di nebbia si condensò in una figura difficilmente descrivibile a parole...

Oh. Mio. Dio.

L'animale guida del Davide era in verità uno scarabeo stercorario antropomorfo di dimensioni pressoché umane. Sulla testa fungiforme dell'abominevole creatura era calata una tuba di fustagno e l'insetto sfoggiava altresì con grazia un monocolo sull'occhio sinistro. Al centro della "faccia", gli crescevano degli improbabili baffi setolosi da porno-attore anni settanta, che lo scarafaggio teneva acconciati a "manubrio" ed arruffava in continuazione con una delle innumerevoli zampette. A completare il surreale quadro, sul corpo bombato da insetto, lo scarabeo indossava un impeccabile "frac" da "grand soirée", con due code che gli ricadevano con grazia dietro la schiena.

L'essere rivolse un molle cenno di saluto alle due creature che lo fissavano attonite attraverso lo specchio, quindi fece un garbato inchino e si presentò loro annunciandosi con una vocetta mellifua che era tutta un programma...

"Ma saaalve! Sono Miss Saltelly!!!".

"E questo che cosa significa?", domandò il Davide, inebetito.

"Niente, niente...", glissò un Gilby che, in cuor suo, ora più che mai desiderava ardentemente possedere un paio di mani con le quali potersi nascondersi il viso per piangere isolato da tutto e tutti...

"Come hai avuto modo di vedere, oh eletto, il tuo destino è lastricato di fortuna e di gloria!", esclamò il coniglio ridendo istericamente mentre sospingeva il Davide giù dalla piramide, invitandolo ad andarsene.

"Finito? Tutto qui?! Ma cosa dovrei fare precisamente io d'ora in avanti, alla luce di queste rivelazioni? Non credo di avere le idee molto chiare, in tutta sincerità... Sa eminenza?".

"Hemmm... Continua a fare quello che già facevi, oh eletto. Gli auspici sono favorevoli e gli antichi confidano ciecamente in te!!!", gli annunciò Gilby, simulando un'incontenibile gioia mentre osservava il "nerd" che si incamminava confuso sulla strada che lo riconduceva al mondo esterno.

...Ma in verità "colui che rotola su sé stesso in eterno" non si dava pace: o gli antichi facevano a torto affidamento su un debosciato di primissima categoria, rischiando così di fallire ora, sempre e per tutti i secoli a venire, oppure l'idea di acquistare quello "stock" di profezie Maya in liquidazione per cessata attività non era stata poi questa grandissima pensatona, visti i risultati...

Cos'è questo QRCode?
Come l'hai realizzato?


2 commenti:

valerio ha detto...

ok se non ci si poteva capire molto prima ora è pure peggio

Marte ha detto...

Che ci vuoi fare, il Davide mica è una persona normale... ;)

Comunque non preoccuparti. Essendo una narrazione episodica con connotazioni autoconclusive, i casini sono circoscritti. :D

Al massimo si può cadere nel citazionismo. :P

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