"Another cheater.
Stay awhile... Staaay FOREVER!!!".
Stay awhile... Staaay FOREVER!!!".
Vi rammentate l'età dell'oro della nostra fanciullezza? Quel periodo di infinita innocenza durante il quale, quando e se sentivamo parlare di "trainer games", pensavamo solamente ad una delle innumerevoli operazioni editoriali preposte alla distribuzione di audiocassette contenenti videogiochi tramite la rete delle edicole?
Col senno di poi, il nome aveva effettivamente senso... ;) |
Bene. Al giorno d'oggi, nell'era dell'interconnessione digitale costante e del frigorifero che ti domanda gentilmente se può collegarsi ad "Internet" per acquistare il latte (che sta scadendo... ;) ), queste innocenti incomprensioni stanno lasciando il campo tragicamente libero al malcostume (mezzo gaudio! :) ) del "cheat to win!" ad ogni costo... Perché è inutile girarci attorno. Quando noi "anzianotti" (che ci avviciniamo sempre più inesorabilmente al lato sbagliato dei "quaranta"...) eravamo bambini, il nostro livello di incoscienza nei confronti di queste inconsuete "opzioni di gioco" era di uno smaliziato a tratti allucinante...
Rispetto a quello che è il panorama moderno del "cheating", noi siamo stati una generazione fortunata. Per tutti quelli che come me sono cresciuti a cassettine e dischetti blu totalmente anonimi, barare significava esclusivamente affrontare un videogioco "single player" con "vite infinite/energia illimitata". Il "trainer game" era un mero sfogo della nostra compulsività videoludica. La consapevolezza di non essere in grado di terminare un videogioco al primo tentativo si scontrava con la bramosia di riuscire comunque a gustare nella sua interezza quello che i programmatori avevano concepito. Per contro, in un'era durante la quale il "multiplayer" significava sempre ed invariabilmente "giocare con un amico, spalla a spalla sulla stessa macchina", imbrogliare contro altri giocatori umani era un concetto assolutamente impensabile... Quando chi stai sfidando ce l'hai direttamente accanto, un'eventualità del genere non ti passa nemmeno per l'anticamera del cervello, se sei anche solo un minimo sportivo...
Oggigiorno, diversamente, anche il più banale dei videogiochi ci consente di sfidare decine e decine di antagonisti umani totalmente anonimi che, dall'altro capo del doppino telefonico, fondamentalmente si limitano a fare le veci dell'"AI" di turno. Spersonalizzati dalla loro inevitabile assenza fisica, allentano le briglie morali del videogiocatore medio che, non dovendosi più confrontare direttamente con il suo avversario, si sente altresì meno colpevole quando e se sfrutta dei mezzi illeciti per vincere...
...Ed in questo contesto, noi italiani abbiamo da sempre una fama invidiabile.
"Where R U from?". "Italy.". "LOL! Another cheater!!!". Un classico.
Potrei parlarvi per delle ore di utenti che sfruttano i "reset" dei "servers" per duplicare gli oggetti del loro inventario, irridendo chi ignora questa "opportunità di gioco" o si rifiuta di metterla in pratica. Di tragiche connivenze tra "lamers", amministratori e moderatori [gente che, invece di ricoprire con serietà il suo ruolo, agevola gli amici e non perde l'occasione di atteggiarsi a "bullo digitale", al grido di: «Taci niubbo! Io usavo "Pindle Bot" (un "farming tool" per "Diablo II" il cui uso può comportare il "ban"... NDR.) quando tu nemmeno sapevi accendere il computer!!!»]. Potrei farlo, ma non voglio offendere la sensibilità del mio pubblico. Quindi mi astengo...
Lo so. È triste, ma spesso e volentieri l'italiano si comporta così, "on line"...
Ci piace farci riconoscere.
In tal senso, avete presente l'ultima mania del momento? "Ruzzle"???
Provate ad indovinare di che nazionalità è l'autore del "web tool" più efficiente perrisolvere automaticamente lo schema barare al suddetto videogioco...
ESATTO! Un nostro commovente connazionale che, sul suo portale informatico, offre ai naviganti sia il risolutore automatico, sia articoli e "tutorials" che spiegano le tecniche da mettere in atto per imbrogliare meglio... Il baldo giovane, che nella sezione "Chi Sono" del suo "blog" ci spiega di essersi formato tecnicamente smanettando sugli "shard gratuiti" di "World Of Warcraft" (ovvero in un contesto assolutamente non ufficiale ed altrettanto illegale...), conclude la sua presentazione dichiarando che grazie al suo algoritmo di "cheating" ha avuto recentemente delle "soddisfazioni personali inimaginabili (SIC!) per via dei siti che ne hanno parlato...".
Ora, è senz'altro vero che il ragazzo asserisce di fare quello che fa per passione e non per scopo di lucro ma, se tanto mi da tanto, a questo punto avrebbe avuto molto più senso un articolo totalmente teorico che, prendendo in esame i dizionari di "Ruzzle", proponesse degli esempi di codice di scansione delle parole, con commenti ed osservazioni di natura tecnica... Qui invece siamo davanti ad un "tool" completo e totalmente funzionante, accuratamente confezionato per permettere all'utenza "web" che lo intende adoperare di barare senza ritegno...
In conclusione, senz'altro i tempi sono radicalmente cambiati, ma, in tutta sincerità, io rimpiango i "trainer games" che mi consentivano di imbrogliare solo ed esclusivamente il calcolatore elettronico che mi sfidava... Perché gli avversari umani erano sacri!
Una volta...
Rispetto a quello che è il panorama moderno del "cheating", noi siamo stati una generazione fortunata. Per tutti quelli che come me sono cresciuti a cassettine e dischetti blu totalmente anonimi, barare significava esclusivamente affrontare un videogioco "single player" con "vite infinite/energia illimitata". Il "trainer game" era un mero sfogo della nostra compulsività videoludica. La consapevolezza di non essere in grado di terminare un videogioco al primo tentativo si scontrava con la bramosia di riuscire comunque a gustare nella sua interezza quello che i programmatori avevano concepito. Per contro, in un'era durante la quale il "multiplayer" significava sempre ed invariabilmente "giocare con un amico, spalla a spalla sulla stessa macchina", imbrogliare contro altri giocatori umani era un concetto assolutamente impensabile... Quando chi stai sfidando ce l'hai direttamente accanto, un'eventualità del genere non ti passa nemmeno per l'anticamera del cervello, se sei anche solo un minimo sportivo...
Oggigiorno, diversamente, anche il più banale dei videogiochi ci consente di sfidare decine e decine di antagonisti umani totalmente anonimi che, dall'altro capo del doppino telefonico, fondamentalmente si limitano a fare le veci dell'"AI" di turno. Spersonalizzati dalla loro inevitabile assenza fisica, allentano le briglie morali del videogiocatore medio che, non dovendosi più confrontare direttamente con il suo avversario, si sente altresì meno colpevole quando e se sfrutta dei mezzi illeciti per vincere...
...Ed in questo contesto, noi italiani abbiamo da sempre una fama invidiabile.
"Where R U from?". "Italy.". "LOL! Another cheater!!!". Un classico.
Potrei parlarvi per delle ore di utenti che sfruttano i "reset" dei "servers" per duplicare gli oggetti del loro inventario, irridendo chi ignora questa "opportunità di gioco" o si rifiuta di metterla in pratica. Di tragiche connivenze tra "lamers", amministratori e moderatori [gente che, invece di ricoprire con serietà il suo ruolo, agevola gli amici e non perde l'occasione di atteggiarsi a "bullo digitale", al grido di: «Taci niubbo! Io usavo "Pindle Bot" (un "farming tool" per "Diablo II" il cui uso può comportare il "ban"... NDR.) quando tu nemmeno sapevi accendere il computer!!!»]. Potrei farlo, ma non voglio offendere la sensibilità del mio pubblico. Quindi mi astengo...
Lo so. È triste, ma spesso e volentieri l'italiano si comporta così, "on line"...
Ci piace farci riconoscere.
In tal senso, avete presente l'ultima mania del momento? "Ruzzle"???
"Il Paroliere" fatto "APP", in pratica. |
Provate ad indovinare di che nazionalità è l'autore del "web tool" più efficiente per
ESATTO! Un nostro commovente connazionale che, sul suo portale informatico, offre ai naviganti sia il risolutore automatico, sia articoli e "tutorials" che spiegano le tecniche da mettere in atto per imbrogliare meglio... Il baldo giovane, che nella sezione "Chi Sono" del suo "blog" ci spiega di essersi formato tecnicamente smanettando sugli "shard gratuiti" di "World Of Warcraft" (ovvero in un contesto assolutamente non ufficiale ed altrettanto illegale...), conclude la sua presentazione dichiarando che grazie al suo algoritmo di "cheating" ha avuto recentemente delle "soddisfazioni personali inimaginabili (SIC!) per via dei siti che ne hanno parlato...".
Ora, è senz'altro vero che il ragazzo asserisce di fare quello che fa per passione e non per scopo di lucro ma, se tanto mi da tanto, a questo punto avrebbe avuto molto più senso un articolo totalmente teorico che, prendendo in esame i dizionari di "Ruzzle", proponesse degli esempi di codice di scansione delle parole, con commenti ed osservazioni di natura tecnica... Qui invece siamo davanti ad un "tool" completo e totalmente funzionante, accuratamente confezionato per permettere all'utenza "web" che lo intende adoperare di barare senza ritegno...
In conclusione, senz'altro i tempi sono radicalmente cambiati, ma, in tutta sincerità, io rimpiango i "trainer games" che mi consentivano di imbrogliare solo ed esclusivamente il calcolatore elettronico che mi sfidava... Perché gli avversari umani erano sacri!
Una volta...
Cos'è questo QRCode? Come l'hai realizzato? |
2 commenti:
Io baro solo ai Sims, dove con gli appositi codici ottengo denaro illimitato e mi costruisco delle megaville con piscina stratosferiche. Vista la crisi, almeno nella realtà virtuale... ;P
Occhio all'"IMU"!!! :)
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