lunedì 27 settembre 2010

2 Dalle stalle alle stelle (o viceversa).


Da qualche anno a questa parte il "gioco online" tradizionale (quello improntato sull'uso di un programma "client" eseguibile in locale per connettersi a ben determinati servers di gioco, per capirci :P ) ha conosciuto dei rapidi fenomeni di evoluzione (o di de-evoluzione, a seconda dei punti di vista...).

Nel dettaglio, recentemente i nostri beneamati browsers (che fino a qualche tempo fa venivano impiegati esclusivamente per leggere pagine e pagine di testi abbelliti da qualche sporadica immagine, se andava bene...) si stanno lentamente trasformando in veri e propri strumenti di gioco. Tutto questo in primo luogo grazie all'integrazione sempre più raffinata e totalizzante con le tecnonogie Flash di Adobe/Macromedia. Parallelamente, anche normalissimi siti web hanno iniziato a fornire contenuti HTML altamente interattivi, trasformandosi in veri e propri "browsergames". Ma all'atto pratico, è tutt'oro quello che luccica???

Ma anche no, mi vien da dire... :)

In buona sostanza, diciamo che tutto dipende principalmente dalle intenzioni dei creatori del browser/flash-game o dalla predisposizione della società che sta alle spalle del tutto, se il progetto ha un'articolazione un po' più complessa e non si connota come un prodotto amatoriale... Indipendentemente da questa considerazione, comunque, per esperienza personale, queste tipologie di giochi si possono dividere a grandi linee in due categorie:

Ci sono gli "Idle Games"; giochi nei quali gli eventi hanno cadenze prestabilite e variabili (definite entro schemi orari o addirittura giornalieri/settimanali). In questi browsergames i giocatori svolgono prevalentemente un'attività di controllo strategico del tutto, intervenendo con intenti correttivi quando gli eventi pianificati lo richiedono. Tipicamente l'impegno non è asfissiante ed il gioco tende a rimanere fruibile anche quando le situazioni della vita reale costringono l'utente ad assentarsi per qualche tempo.

Diversamente, diametralmente opposti sono i browsergames che ambiscono a simulare un universo persistente e multiutente che vive "in tempo reale", indipendentemente dalla connettività dell'utenza che lo popola. Tipicamente questi passatempi si connotano fin dalle primissime battute di gioco come delle realtà ultracompetitive dove le scadenze dipendono solo ed esclusivamente dal ritmo di gioco del player. Non connettersi è sinonimo di "non crescere" ed il significato di questa stasi è molto drastico ed enfatizzato... Infatti, se in un "idle game" ho sempre tempo per organizzarmi prima della naturale scadenza degli eventi temporizzati (ed agire con un giorno o con un solo minuto di anticipo non fa la differenza), in questi giochi "Full Immersion" ogni secondo di ritardo accumulato entro la sequenza degli eventi è "tempo perso" che reca svantaggio all'utente nei confronti di tutti i suoi colleghi che, vivendo davanti allo schermo del computer, "non perdono un click"...

Ora, questo è un fottutissimo lavoro, signori. Non gioco, perbacco! :D

E le cose possono andare anche peggio di così, credetemi!

Sappiamo tutti che mantenere dei server di gioco e sostentare gli sviluppatori di software (quando non sono degli hobbysti...) sono atti che richiedono delle entrate economiche. Logicamente, la quasi totalità dei browsergames offre all'utenza la possibilità di sostenere gli sviluppatori con offerte e donazioni volontarie. Ora, questo evento può essere inteso in due modi diversi.

1) Supporti il gioco e gli permetti di vivere e prosperare. Gli sviluppatori ti sono eternamente grati e ti ricompensano con qualche abbellimento puramente cosmetico che non influenza minimamente la tua esperienza ludica. Zero vantaggi e tutti felici e contenti.

2) Determinati contenuti "über" del gioco sono disponibili solo ed esclusivamente a pagamento e con questa metodologia "io, sviluppatore" mi autofinanzio evitando di lasciare tutto nelle mani di chi elargisce la pecunia solo volontariamente... Certo, nessuno ti obbliga ad acquistare "La Spada Del Sole" o i "Pezzi Da Otto" spendibili nello shop di turno, ma se non lo fai sappi che sarai costretto ad aggirarti per il mondo con le canoniche "pezze al culo", avrai delle splendide pastoie ai piedi che ti rallenteranno costantemente e potrai brandire con vigore al massimo un ramo contorto di nocciolo, scortecciato malamente, un po' marcio e nemmeno sufficientemente nodoso da impensierire i tuoi avversari (PS: questa piaga affligge anche tantissimi webgame tradizionali "Free2Play" a parole... Non è solo prerogativa dei browsergame dei quali stiamo parlando...).

Detto questo, c'è bisogno di esemplificare, giusto per enunciare qualche casistica?

OGame...

Partiamo da "OGame" (http://www.ogame.it/), il browsergame di colonizzazione spaziale che probabilmente ha spianato la strada a tutto il resto. Parti col tuo planetoide sgangherato ed anche un po' puzzolente ed inizi a costruirci sopra infrastrutture militari, centri di ricerca, centrali elettriche e compagnia bella. In breve tempo ti ritrovi con una fiorente colonia spaziale ed una flotta stellare di incrociatori e navi da battaglia ubbidisce pazientemente ai tuoi ordini. Gongoli ed inizi a prenderci gusto. Ti espandi ed impianti una nuova colonia su un pianeta disabitato poco distante e ti senti già il padrone dell'universo quando una mattina ti logghi e ti ritrovi aperto in due come una vongola e rivoltato come un calzino. Un dirimpettaio un milione di volte più potente di te ha deciso che gli stavi antipatico e mentre dormivi placidamente nel tuo lettuccio ha fatto "tabula rasa" del tuo impero galattico. Nella frustrazione e nello sconforto più totali apprendi quindi concetti come il "fleetsave" e, soprattutto, apri gli occhi davanti ad una sconcertante realtà: esistono degli OGamers che non mangiano, non dormono, non lavorano, non hanno necessità di espletare noiose funzioni corporali e non perdono il loro tempo intrattenendo noiose relazioni interpersonali con umanoidi dell'altro sesso (cosa che distrae dal gioco...). Sono in game 24/7 e tu non puoi in alcun modo competere con loro, in quanto normalissimo essere umano...

Quindi "passi" e decidi di rivolgere la tua attenzione ad un nuovo browsergame che si chiama...

Travian...

"Travian"... (http://www.travian.it/). "Figo!", dici. Ci sono i galli, i romani ed i teutoni. Raccogli le risorse e costruisci il tuo bel villaggio. Ti espandi, diventando sempre più forte e potente e... SBRAMMM!!! Una mattina ti svegli e del il tuo bel paesino virtuale sono rimasti solo un cumulo di sassi e due pali in croce! Eh, si! Son passate le catapulte!!! Il forzato di prima (quello che non si staccava mai da OGame e viveva in simbiosi col browser, tanto da avercelo direttamente neurale, molto probabilmente...), s'è trasferito pure qua! Ti ha seguito! Oddio, stai diventando paranoico... Ah, no... Non è mica lui... E' un'altro, ma la storia è sempre la stessa. Se tu produci 1, lui ha prodotto 100. Inoltre lui usa il "plus" (quindi paga ed è avantaggiato rispetto a te...). E per finire, il suo account lo gestisce una comunità di filippini in outsourcing, residente in un capannone dismesso alla periferia di Manila. Stanno li connessi, in LAN, giorno e notte... Si fan beffe del regolamento che vieta il multiaccount e ti canzonano pure, dopo che in 30 minuti scarsi hanno annullato totalmente tre mesi di gioco... "LOL! Niubone ke nn sei altrui. O distruto tuto il tuo vilagio!!! Caio caio!".

EPIC FAIL!

Rinunci e tiri avanti.

ERepublik

Scopri allora "ERepublik" (http://www.erepublik.com/) e decidi di dargli una possibilità. L'idea sembra vincente. Un social network a livello mondiale, nel quale ogni iscritto è un cittadino, un lavoratore, un elettore, un magnate d'impresa, un editore, un militare ed un politico di professione...  WOW! Quanta carne al fuoco! Ed il bello è che scrivendo, dicendo la tua e socializzando con tutti gli altri Ecittadini puoi contribuire a forgiare l'EItalia a tua immagine e somiglianza... Certo, oddio... Magari se la prima idea che ti viene in mente di realizzare è quella di portare la politica reale come sta e giace direttamente "in game", forse il gioco non vale la candela... Ma siamo online, giusto??? "SI!!!" La gente ha fantasia da vendere e siamo tutti videogiocatori accaniti! Inventiamoci qualcosa di creativo e di divertente "a tema", per giocare in compagnia e magari  sdrammatizzare un po' la politica reale con qualcosa di "ruolistico" e/o di fantasioso. Chessò: un sindacato di tecnocrati a capo di un esercito di soldati/cyborg che si prefigge l'obiettivo di salvare il pianeta terra dall'incombente minaccia dei "bimbiminkia" e dei "casualgamers"...  :D Reazione della comunità: "MaCosaCazzoScriviMaCheHaiLaMerdaNelCervello?!". In un nanosecondo ti si afflosciano tutte le buone intenzioni (assieme ai testicoli, tra l'altro...) e, considerando che per il resto il gioco consiste in due click di mouse randomici al giorno, decidi di accantonarlo come gli altri... :(

Ulite

Ti dedichi ad "Ulite", allora (http://www.ulite.de/) e nel cuore ti si accende una speranza. Al tempo eri un appassionato di "Elite" e del suo seguito "Frontier" e la conversione di quest'ultimo videogame sotto forma di webgame ad impianto multiutente è indubbiamente accattivante. Perdipiù, come il videogioco originale, l'esperienza è relativamente "solitaria". I rapporti con gli altri utenti sono sporadici e marginali. Nessun facinoroso ti tormenta, se non sei tu ad andare espressamente a cercare rogne. Inoltre "Ulite" è un webgame talmente misconosciuto da essere giocato da qualche centinaio di persone complessivamente ed ognuno di loro si fa gli affaracci suoi, in pratica... Tutto gratis, per giunta! Nessun "gold" o "plus" di sorta. Giochi e basta. Oddio, qualche magagna c'è e si vede anche. Essendo il tutto relativamente amatoriale, la manualistica è quasi per intero in tedesco e poco si capisce... Ad ogni modo, quel che c'è funziona a dovere e ciò ti basta ed avanza. Solo che... Solo che è tale e quale a "Frontier"! Puoi fare di tutto e di più! Il mercenario, il mercante spaziale, il costruttore di basi interplanetarie... Il punto è che, come spesso accade, questo "poter fare tutto" si traduce con "non fare nulla"... Il gioco c'è ma si ripete sempre e costantemente immutabile, immutato ed uguale a sé stesso... Trama zero. Variabilità e stimoli "meno infinito". Noia...

"Ehhh!!! Ma allora sei insofferente! Dillo! Non te ne va bene una!!!".

No. Una mi va bene! Anzi, uno. Un browsergame:

Hattrick

"Hattrick" (http://www.hattrick.org/). Il browsergame calcistico per eccellenza ha tutto quello che manca ai webgame che abbiamo fin qui descritto. In primo luogo la comunità è seria, sana e vitale. Secondariamente, chi bara viene scoperto e nuclearizzato in tempi brevissimi, nella maggior parte dei casi. Inoltre puoi pagare, è vero, ma se anche sei un supporter, non hai vantaggi in game. I tuoi calciatori non corrono più degli altri e non rendi meglio in nessun modo o maniera. Se paghi lo fai perchè ti senti in dovere di rifocillare i criceti che fanno funzionare il tutto e che da decenni tengono in piedi la baracca. Per quel che concerne il gioco, "Hattrick" è l'emblema di come dovrebbe essere impostato qualsiasi webgame. Hattrick è sinonimo di "idle game". Con "Hattrick" non paga essere sempre connessi e nemmeno ha una qualche utilità. Le partite hanno luogo al Sabato ed al Martedì. Tutti gli altri giorni sono spendibili in mercato ed aste per i calciatori ma, visto che le risorse economiche non sono infinite, non è ne sensato ne utile stare connessi tutto il giorno... L'utente conosce le sue scadenze, pianifica i suoi interventi e non muore dietro al browser, schiantato da un utente più sonnambulo di lui.

Tutti sono uguali di fronte ad "Hattrick"! Il comunismo fatto browsergame? Ah boh! Chissenefrega!? Vai a giocare ad "ERepublik" e non stressarmi con questi discorsi, lamer!!! :D


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Hattrick rulez! Stagni e Maniaci Alò!

Marte ha detto...

Mi sa che ci conosciamo... :P ;)

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