sabato 17 gennaio 2015

0 Sogno o son destro?


Al mondo, ci sono tanti tipi diversi di intolleranze. C'è chi è intollerante al lattosio; che se per sbaglio sfiora un latticino, si riempie d'aria e viene ricompensato con fulminanti scariche di diarrea a spruzzi. C'è chi è omofobo e chi, invece, pratica semplicemente il razzismo a tutto campo, intollerando la qualsiasi a destra ed a manca (ma soprattutto a destra... :D ).

...E poi ci sono loro: gli intolleranti videoludici incalliti ed irriducibili.

Delle persone che non si limitano, come fanno tutti, ad archiviare un singolo gioco (oppure un intero genere che non gli piace...) nella categoria "melma". No... Loro, il videogioco paludoso, lo dissacrano a tuttotondo (spesso a torto...) ed altresì si compiacciono di indottrinare le masse belanti affinché gli facciano da sponda contro tutte le becere produzioni di quello specifico genere, in modo che vengano universalmente etichettate come "MALE", rigettate con largo consenso ed auspicabilmente eliminate altresì dalla faccia della terra.

DOLOROSAMENTE...

"Il vostro Duce ha detto no al lattosio, si all'eugenetica digitale!".

"On-line" ce ne sono parecchi, sparsi tra canali "YouTube", "forums" di discussione, "blogs" e pagine "Facebook", ma tutti si caratterizzano invariabilmente per una ed una sola caratteristica comune: quando si scagliano con cieca veemenza contro il bersaglio di turno, spesso e volentieri dimostrano di non avere le basi storico-teoriche, il nozionismo spicciolo ed altresì le competenze pratiche non dico per criticare il gioco che hanno sotto gli occhi, ma anche solo per giocarlo e/o capirlo per quello che a tutti gli effetti è...

...E da qui, la mia riflessione odierna; nata e scaturita prevalentemente dalla consapevolezza che io, abitualmente, gioco con dei videogiochi particolari ed astratti che, se dati incautamente in pasto ad individui del genere, probabilmente sarebbero in grado di ingenerare in loro delle reazioni metaboliche così drastiche, esasperate ed inarrestabili da dar luogo infine a funesti fenomeni pirotecnici alla John Carpenter... :D

3, 2, 1...

Per dire, prendete un "videogame" del calibro di "Dwarf Fortress" e fatelo giocare all'iconoclasta di turno, avendo cura di scegliere un esponente della categoria tipicamente cresciuto a pane, "FPS" e/o "button smashing ignorante"... ;)

Sei arditi nani tra le loro scorte di pietre e di cibo. Li vedete? No???

Che reazione potrebbe avere il suddetto tizio, secondo voi? Orticaria, come minimo, dico io... :P

«Si, vabbè Marte... Ma tu te ne stai sempre a pontificare, portando ad esempio degli insulsi giochini "indie" senza senso ed assolutamente fuori mercato, in quanto esclusi dal circuito delle produzioni commerciali... Quindi il problema non si pone!!!».

...E qui vi volevo, cari miei intolleranti al ludosio!!! :D

...Perché se il vostro punto di vista oltranzista ed intransigente fosse la regola che va per la maggiore, splendidi capolavori dell'assurdo come "LSD: Dream Emulator" per "PlayStation One" non avrebbero mai e poi mai visto la luce! :)

Baciati dal sole...

"LSD: Dream Emulator" è un videogioco d'esplorazione assolutamente sopra le righe.

Venne pubblicato per "Sony Playstation" nell'ormai lontano 1998 ed i suoi "coders" lo crearono a partire da un diario dei sogni sul quale Hiroko Nishikawa (una delle menti creative coinvolte nel processo di sviluppo del gioco) trascrisse per un intero decennio le sue visioni oniriche più significative.

Un videogioco di e per sognatori, quindi, che diventò ancor più onirico e surrealista quando venne alla luce la sua "limited edition": una versione speciale del "videogame" contenente sia la colonna sonora remixata del gioco (basata sul sistema audiofonico randomico di "LSD", che era in grado di creare in tempo reale delle "BGM" sempre diverse a partire da circa 500 "patterns" musicali differenti...), sia un'edizione cartacea del "Lovely Sweet Dream" (ovvero il suddetto diario dei sogni di Nishikawa... :) ).

Nell'insieme, possiamo affermare senza tema di smentita che "LSD: Dream Emulator" si connota come uno dei più rari e strani "videogames" dell'intero catalogo della "PS1".

Per il resto, indipendentemente dai presunti richiami lisergici presenti nel titolo e dalla veste grafica a tratti psichedelica del gioco (con "textures" degli ambienti variabili in base a ciò che il giocatore ha esplorato durante la partita...), terminiamo il nostro "excursus" sottolineando che il titolo del "videogame" in questione è semplicemente l'acronimo dell'ormai stra citato diario dei sogni; un acronimo con il quale, "in game", vengono altresì frequentemente costruite delle frasi variabili, tutte rigorosamente incentrate sul tema dell'onirico (...ed invariabilmente strutturate sullo schema "In L..., the S... Dream"...).

Niente droga, quindi. Mi dispiace deludervi. :P

"In Linking, the Sapient Dream".

Infine, per quel che riguarda il "gaming" duro e puro di "LSD", siamo alle prese con una vera e propria "sandbox" dell'onirico, nella quale il giocatore esplora un mondo tridimensionale e si pone in relazione con tutti gli oggetti che lo compongono, semplicemente toccandoli. Così facendo, egli può "linkarsi" con loro ed esplorare scenari differenti, passando dall'uno all'altro tramite dissolvenze colorate.

In questo modo, il gioco è sempre diverso da sé stesso, pur rimanendo assolutamente uguale ed invariabile. Come un sogno ricorrente!!! :D

...Ed il tutto, senza alcuno scopo, se non quello di passare il tempo e scoprire ciò che i programmatori hanno congegnato per noi!

In conclusione, se volete provare qualcosa di veramente diverso dal consueto, tacitate violentemente le cassandre che vorrebbero eliminare dalla faccia della terra tutti i videogiochi del genere e spolverate un emulatore che faccia al caso vostro...

Perché, inaspettatamente, il sogno lucido si nasconde proprio dietro l'angolo!!! :D

Cos'è questo QRCode?
Come l'hai realizzato?


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