Riassunto della puntata precedente: Il Davide Videoludico, dopo aver incautamente acquistato una "Casa Duetto Smoby" per corrispondenza ed averla eletta a sua dimora esclusiva (salvo incendiarla e liquefarla negli istanti immediatamente successivi al suo assemblaggio...), si ritrova stordito ed abbandonato in mezzo al nulla ma, quando tutto gli appare ormai perduto, il vento del deserto recapita al nostro eroe una nuova speranza sotto forma di volantino pubblicitario. Il Davide aderisce con entusiasmo al "franchise" propostogli dal ragionier Gilby Von Neumann e si reinventa ristoratore, inaugurando con slancio il suo nuovo esercizio commerciale: il «Ristorante Pieghevole Pick-A-Lunch Pciù Paaahhh!™ - "Bella Napoli"».
Esterno giorno: stagliandosi contro il suggestivo controluce della tiepida aurora del mattino, il Davide Videoludico fissava con evidente commozione lo splendido cubicolo metallico che costituiva il corpo principale del suo nuovo ristorante.
"È stupendo!", singhiozzò, asciugandosi con un fazzoletto bisunto i lucciconi che gli imperlavano gli occhi. «Sembra un "case full tower Cosmos II by Cooler Master"! Il mio "cabinet" preferito!!! Ahhh... Potessi installarci dei componenti customizzati. Assemblerei il computer più grande del mondo, vincendo così il "Guinnes Dei Primati". Non che io ci tenga particolarmente a prendere parte ad una competizione per scimmie, ma mi hanno detto che c'è anche un premio in denaro...».
«...Ma non divaghiamo. Il "Bella Napoli" è un ristorante? E che ristorante sia! Se va male, lo moddo in un secondo tempo...», proclamò il Davide, mentre un fremito d'irrefrenabile gioia lo galvanizzava insensatamente, essendo egli totalmente impreparato per imbarcarsi in un'esperienza culinaria di quel genere. Del resto, è meglio se non sottolineo ulteriormente la sua totale incompetenza in materia, descrivendovi il genere di pensieri che passavano per la testa del Videoludico quando sentiva pronunciare la parola "culinaria". Un po' quegli stessi turbamenti che lo stranivano quando pensava al suo beneamato "Cooler Master"... Meglio soprassedere. Fidatevi.
Trepidante ed agghindato di tutto punto (parannanza e cappello da cuoco d'ordinanza calato in testa), il Davide attendeva con fiducia i primi clienti che da li a poco avrebbero inaugurato il suo locale. Essere il titolare dell'unico ristorante nel raggio di un centinaio di chilometri gli infondeva una discreta iniezione di fiducia, in tal senso.
All'ora di pranzo, infatti, un bel pullman turistico carico di festosi villeggianti parcheggiò nei pressi del "Bella Napoli", con somma gioia del Davide. Sulla fiancata dell'automezzo, una variopinta decalcomania denunciava la vera natura dell'amena comitiva...
Il Davide, assolutamente ignaro della piega che gli eventi avrebbero preso da li a poco, accolse festante l'allegra compagnia e la fece accomodare nell'angolo "sala da pranzo" del suo «"RPP-A-LPP!™ - "Bella Napoli"». Quindi, dopo aver fatto gli onori di casa ed aver consegnato ai suoi avventori il menù del giorno, attese pazientemente di poter trascrivere sul suo taccuino intonso le prime ordinazioni della sua carriera di ristoratore...
"Mhhh... Io prenderei volentieri una sfiziosità extra-menù...", annunciò una brunetta occhialuta e segaligna, senza degnare di uno sguardo la lista delle vivande. "Non so... Tipo una dadolata di tofu, che con questo caldo mi pare un antipastino rinfrescante...". Il Davide annuiva simulando compiacimento. In realtà non aveva idea di chi o cosa diavolo fosse il "tofu"... Per contro, si rammentò di "The Tofu Survivor", ma contemporaneamente dubitò fortissimamente che quella brunetta dall'aspetto decisamente "n00b" si riferisse a lui... «Nah... Non è possibile. Era estremamente difficile da sbloccare ed altrettanto arduo da finire. Se ci sono riuscito a stento io, figuriamoci se una donna può avercela fatta!!! E poi se lo vuole mangiare in una dadolata... Rifletti Davide. I casi sono due: o non sai che cos'è il "tofu" o hai a che fare con gli "zombie vegetariani" di "Resident Evil 2". In ogni caso, mantieni la calma, sorridi e cerca di soddisfare al meglio i tuoi clienti...».
Un secondo avventore si intromise nella discussione: "Mi scusi, signor oste. Sarebbe possibile avere una bella porzione di "hummus" con la quale accompagnare un pinzimonio di verdurine dell'orto fresche di stagione?". "SIII!", gli fece immediatamente eco un terzo cliente. "Bella idea! Aggiungiamoci magari anche una bella ciotolina di maionese di soia, che è così buona!!!".
"Humus?!", pensò allarmato il Davide, cercando di non far trasparire il suo turbamento interiore. "Ma chi sono questi? Lombrichi???".
"ALGHE NORI!!!", strillò una ragazzina dall'altro capo della tavola. "Chi vuole mangiare delle alghe nori assieme a me?!".
Il Davide non riusciva a capacitarsi di quello che stava accadendo. Sentiva i clienti che gli facevano le ordinazioni ma non riusciva a capire ciò che gli domandavano... Parlavano forse in codice? Una specie di "ristorantese" che lui ignorava e che nessuno si era mai premurato di insegnargli? Il nuovo lavoro si prospettava decisamente molto più arduo del previsto...
Con un vistosissimo tic nervoso che gli straniva l'occhio destro, il Davide cercò di portare a casa in qualche modo la partita: "Signori! Signori! Vi prego, uno alla volta... Posso suggerirvi la specialità della casa!? Spezzatino di cervo (cervo volante, NDR) del deserto su un letto di polpettine di manzo (topo...) al vapore. Una vera delizia per il palato. Parola di chef!".
Il gelo. Una tavolata di una trentina di persone inorridite lo fissava con stupore misto a disgusto e germi di soia.
"Signore? Ci deve essere un malinteso...", azzardò timidamente la brunetta niubba, racchia ed occhialuta. "Vede... Noi non ci cibiamo di cadaveri perché il nostro corpo non è un cimitero!".
"Cadaveri... Cimitero...", ripeteva confuso il Davide, cercando di trovare un senso gastronomico a quelle parole.
"Si, le spiego...", continuò la ragazza. "Noi non mangiano né carne né pesce. Evitamo inoltre di consumare latte, latticini, uova e derivati ed altresì ci rifiutiamo di acquistare ed usare prodotti di qualsiasi genere, la cui realizzazione implichi lo sfruttamento diretto degli animali. In due parole: siamo vegani...".
"Vegani...", biascicò il Davide, apparentemente estraniato in uno stato d'animazione sospesa. Dopo una pausa riflessiva alquanto imbarazzante, il "nerd" diede l'impressione di ridestarsi dal suo torpore meditabondo e, sfoggiando un inaspettato sorriso (un po' sghembo, in verità...), rassicurò i suoi ospiti: "Ma si! VEGANI!!! Come ho fatto a non capirlo immediatamente? Ho quello che fa per voi! Abbiate la compiacenza di aspettarmi qui mentre mi organizzo in cucina. Vedrete che non rimarrete delusi!".
Con un inchino servizievole, il Davide si congedò dalla tavolata di "vegans" e sparì dietro la porta basculante della cucina.
Al sicuro dagli occhi indiscreti dei suoi avventori, il Videoludico scivolò inaspettatamente a terra, sopraffatto da una sinistra cappa di afflizione. Portandosi una mano tremante alla fronte per celare parzialmente uno sguardo vitreo nel quale si poteva distinguere chiaramente la fissità tipica dell'ottuso, il Davide mormorava e biascicava tra sé e sé...
«Non immaginavo che prima o poi sarebbe successo! Quello che ci annunciavano Enrico Ruggeri, Raz Degan e Roberto Giacobbo è tutto vero! E pensare che io non ci volevo crederci... Invece sta accadendo veramente!!! Nel mio ristorante e nel giorno della sua inaugurazione, per giunta! I Vegani!!! Gli alieni contro i quali combatteva il mitico "Goldrake", eroe della mia gioventù, hanno incominciato ad invadere il nostro bellissimo pianeta! Devo fare qualcosa... Vai, contro i mostri scagliati da Vega. Vai, il tuo cuore nessuno lo piega! Con te la razza umana non morirà!!! Invincibile sei...».
Riuscirà il nostro eroe a far pace col cervello? Quale sarà il destino dei feroci invasori vegani? Continuate a seguirci con trepidazione e pathos e lo scoprirete!!! :D
Esterno giorno: stagliandosi contro il suggestivo controluce della tiepida aurora del mattino, il Davide Videoludico fissava con evidente commozione lo splendido cubicolo metallico che costituiva il corpo principale del suo nuovo ristorante.
"È stupendo!", singhiozzò, asciugandosi con un fazzoletto bisunto i lucciconi che gli imperlavano gli occhi. «Sembra un "case full tower Cosmos II by Cooler Master"! Il mio "cabinet" preferito!!! Ahhh... Potessi installarci dei componenti customizzati. Assemblerei il computer più grande del mondo, vincendo così il "Guinnes Dei Primati". Non che io ci tenga particolarmente a prendere parte ad una competizione per scimmie, ma mi hanno detto che c'è anche un premio in denaro...».
Il "Guinnes Dei Primati" secondo il Davide Videoludico. |
«...Ma non divaghiamo. Il "Bella Napoli" è un ristorante? E che ristorante sia! Se va male, lo moddo in un secondo tempo...», proclamò il Davide, mentre un fremito d'irrefrenabile gioia lo galvanizzava insensatamente, essendo egli totalmente impreparato per imbarcarsi in un'esperienza culinaria di quel genere. Del resto, è meglio se non sottolineo ulteriormente la sua totale incompetenza in materia, descrivendovi il genere di pensieri che passavano per la testa del Videoludico quando sentiva pronunciare la parola "culinaria". Un po' quegli stessi turbamenti che lo stranivano quando pensava al suo beneamato "Cooler Master"... Meglio soprassedere. Fidatevi.
Trepidante ed agghindato di tutto punto (parannanza e cappello da cuoco d'ordinanza calato in testa), il Davide attendeva con fiducia i primi clienti che da li a poco avrebbero inaugurato il suo locale. Essere il titolare dell'unico ristorante nel raggio di un centinaio di chilometri gli infondeva una discreta iniezione di fiducia, in tal senso.
All'ora di pranzo, infatti, un bel pullman turistico carico di festosi villeggianti parcheggiò nei pressi del "Bella Napoli", con somma gioia del Davide. Sulla fiancata dell'automezzo, una variopinta decalcomania denunciava la vera natura dell'amena comitiva...
Brivido. Terrore. Raccapriccio. |
Il Davide, assolutamente ignaro della piega che gli eventi avrebbero preso da li a poco, accolse festante l'allegra compagnia e la fece accomodare nell'angolo "sala da pranzo" del suo «"RPP-A-LPP!™ - "Bella Napoli"». Quindi, dopo aver fatto gli onori di casa ed aver consegnato ai suoi avventori il menù del giorno, attese pazientemente di poter trascrivere sul suo taccuino intonso le prime ordinazioni della sua carriera di ristoratore...
"Mhhh... Io prenderei volentieri una sfiziosità extra-menù...", annunciò una brunetta occhialuta e segaligna, senza degnare di uno sguardo la lista delle vivande. "Non so... Tipo una dadolata di tofu, che con questo caldo mi pare un antipastino rinfrescante...". Il Davide annuiva simulando compiacimento. In realtà non aveva idea di chi o cosa diavolo fosse il "tofu"... Per contro, si rammentò di "The Tofu Survivor", ma contemporaneamente dubitò fortissimamente che quella brunetta dall'aspetto decisamente "n00b" si riferisse a lui... «Nah... Non è possibile. Era estremamente difficile da sbloccare ed altrettanto arduo da finire. Se ci sono riuscito a stento io, figuriamoci se una donna può avercela fatta!!! E poi se lo vuole mangiare in una dadolata... Rifletti Davide. I casi sono due: o non sai che cos'è il "tofu" o hai a che fare con gli "zombie vegetariani" di "Resident Evil 2". In ogni caso, mantieni la calma, sorridi e cerca di soddisfare al meglio i tuoi clienti...».
"Sii freddo e determinato, Davide!". |
Un secondo avventore si intromise nella discussione: "Mi scusi, signor oste. Sarebbe possibile avere una bella porzione di "hummus" con la quale accompagnare un pinzimonio di verdurine dell'orto fresche di stagione?". "SIII!", gli fece immediatamente eco un terzo cliente. "Bella idea! Aggiungiamoci magari anche una bella ciotolina di maionese di soia, che è così buona!!!".
"Humus?!", pensò allarmato il Davide, cercando di non far trasparire il suo turbamento interiore. "Ma chi sono questi? Lombrichi???".
"ALGHE NORI!!!", strillò una ragazzina dall'altro capo della tavola. "Chi vuole mangiare delle alghe nori assieme a me?!".
Il Davide non riusciva a capacitarsi di quello che stava accadendo. Sentiva i clienti che gli facevano le ordinazioni ma non riusciva a capire ciò che gli domandavano... Parlavano forse in codice? Una specie di "ristorantese" che lui ignorava e che nessuno si era mai premurato di insegnargli? Il nuovo lavoro si prospettava decisamente molto più arduo del previsto...
Con un vistosissimo tic nervoso che gli straniva l'occhio destro, il Davide cercò di portare a casa in qualche modo la partita: "Signori! Signori! Vi prego, uno alla volta... Posso suggerirvi la specialità della casa!? Spezzatino di cervo (cervo volante, NDR) del deserto su un letto di polpettine di manzo (topo...) al vapore. Una vera delizia per il palato. Parola di chef!".
Il gelo. Una tavolata di una trentina di persone inorridite lo fissava con stupore misto a disgusto e germi di soia.
"Signore? Ci deve essere un malinteso...", azzardò timidamente la brunetta niubba, racchia ed occhialuta. "Vede... Noi non ci cibiamo di cadaveri perché il nostro corpo non è un cimitero!".
"Cadaveri... Cimitero...", ripeteva confuso il Davide, cercando di trovare un senso gastronomico a quelle parole.
"Si, le spiego...", continuò la ragazza. "Noi non mangiano né carne né pesce. Evitamo inoltre di consumare latte, latticini, uova e derivati ed altresì ci rifiutiamo di acquistare ed usare prodotti di qualsiasi genere, la cui realizzazione implichi lo sfruttamento diretto degli animali. In due parole: siamo vegani...".
"Vegani...", biascicò il Davide, apparentemente estraniato in uno stato d'animazione sospesa. Dopo una pausa riflessiva alquanto imbarazzante, il "nerd" diede l'impressione di ridestarsi dal suo torpore meditabondo e, sfoggiando un inaspettato sorriso (un po' sghembo, in verità...), rassicurò i suoi ospiti: "Ma si! VEGANI!!! Come ho fatto a non capirlo immediatamente? Ho quello che fa per voi! Abbiate la compiacenza di aspettarmi qui mentre mi organizzo in cucina. Vedrete che non rimarrete delusi!".
Con un inchino servizievole, il Davide si congedò dalla tavolata di "vegans" e sparì dietro la porta basculante della cucina.
Al sicuro dagli occhi indiscreti dei suoi avventori, il Videoludico scivolò inaspettatamente a terra, sopraffatto da una sinistra cappa di afflizione. Portandosi una mano tremante alla fronte per celare parzialmente uno sguardo vitreo nel quale si poteva distinguere chiaramente la fissità tipica dell'ottuso, il Davide mormorava e biascicava tra sé e sé...
«Non immaginavo che prima o poi sarebbe successo! Quello che ci annunciavano Enrico Ruggeri, Raz Degan e Roberto Giacobbo è tutto vero! E pensare che io non ci volevo crederci... Invece sta accadendo veramente!!! Nel mio ristorante e nel giorno della sua inaugurazione, per giunta! I Vegani!!! Gli alieni contro i quali combatteva il mitico "Goldrake", eroe della mia gioventù, hanno incominciato ad invadere il nostro bellissimo pianeta! Devo fare qualcosa... Vai, contro i mostri scagliati da Vega. Vai, il tuo cuore nessuno lo piega! Con te la razza umana non morirà!!! Invincibile sei...».
Mangia libri di videoludica... |
Riuscirà il nostro eroe a far pace col cervello? Quale sarà il destino dei feroci invasori vegani? Continuate a seguirci con trepidazione e pathos e lo scoprirete!!! :D
Cos'è questo QRCode? Come l'hai realizzato? |
Nessun commento:
Posta un commento