È proprio vero. Non si finisce mai d'imparare. In tal senso, proprio qualche giorno fa ho scoperto l'acqua calda...
"Ma va?! Ti sei lavato per la prima volta in vita tua???", mi domanderà a questo punto il lettore spiritoso.
"Ma va?! Ti sei lavato per la prima volta in vita tua???", mi domanderà a questo punto il lettore spiritoso.
No. Tranquilli. Per lavarmi, mi lavo in autonomia da decenni, ormai... Diversamente, a causa di un software di emulazione, ho fatto una scoperta linguistica "che lavati levati"! :D
Della serie: galeotto fu il "WinAPE" e chi lo scrisse!!! :P
"Windows Amstrad Plus Emulator". Conoscete? ;) |
Ma prima, un po' di storia... ;)
Nel 1984, quando i mulini erano bianchi e la campanella annunciava qualcosa di sano, il mondo dell'informatica era prepotentemente dominato dal "Commodore 64". Dall'alto dei suoi 0,985 MHz di "clock" (1,023 in "NTSC"!!! :) ) questo "home computer" ha tenuto saldamente soggiogata la concorrenza per decenni, nonostante specifiche tecniche ridicole e limitazioni non indifferenti... Il tutto grazie ad una serie di circostanze favorevoli alla sua diffusione. In primo luogo, la politica commerciale decisamente aggressiva di "Commodore", che commercializzava la macchina un po' dappertutto, fu senz'altro determinante. (Lo vendevano anche nei negozi di giocattoli, tanto per dirne una! :) ). Parallelamente, un altro vantaggio non indifferente derivava dalla vocazione prevalentemente ludica del suddetto dispositivo. In tal senso, se è vero che "anche l'occhio vuole la sua parte", il "C64" poteva vantare un sottosistema video in grado di produrre dei risultati decisamente accattivanti che facevano pendere l'ago della bilancia abbondantemente in suo favore...
...Che se eri un ragazzetto in età scolare e ti dicevano: "Scegli. Quale preferisci?"...
...9 persone su 10 decretavano vincitore il primo videogioco proposto e ti suggerivano altresì di bruciare col fuoco l'avvilente monocromia tipica dello "ZX Spectrum", l'antagonista per eccellenza del "Commodore 64". Se poi aggiungiamo che il comparto audio della macchina targata "Commodore" era gestito da un processore (il "SID") talmente avanti, ma talmente avanti da essere impiegato ancora oggi in sintetizzatori e periferiche audio "vintage"...
...Il cerchio si chiude! :)
Perché noi ragazzetti, diciamocelo, con il nostro "home computer" ci si ammazzava perlopiù di videogames; videogiochi che acquistavamo piratati direttamente nel negozio "di compiuter" di fiducia oppure, ancora meglio, nell'edicola sotto casa! :D
Ah, i giochi dell'edicola... Quanta nostalgia per quelle cassettine anonime che solitamente proponevano: «Lato "A" - giochi per il "Commodore 64"» (sul guscio di plastica della cassetta, un'etichetta cartacea a colori sgargianti sottolineava la magnificenza del «Lato "A"» nei confronti dell'universo tutto! :D ). «Lato "B" - Giochi per lo "ZX Spectrum"» (con l'etichetta bluastra-smorta che si staccava da sola tentando il suicidio, reietta e consapevole che nessuno se la sarebbe mai filata nella vita, nemmeno di striscio... :P ).
...E poi c'erano i libricini a corredo del tutto, con i loro folcloristici titoli inventati, le fotografie e le descrizioni randomiche dei vari giochi registrati sul nastro. ...E sulle fotografie, signori miei, vi garantisco che scattava sistematicamente l'imbellimento del "sessantaquattrista" nei riguardi del desolato possessore di uno "ZX Spectrum". Si, perché dall'avvilente confronto si poteva subito notare il carnevale di Viareggio da una parte, la sagra rionale della caldarrosta tiepida (ed anche un po' ammuffita... ;) ) dall'altra, che piove, tira vento, in piazza ci sono solo quattro vecchi, un ubriaco ed un cane sciancato e se me ne restavo a casa mia a fare le parole crociate sgranocchiando delle patatine stantie, a momenti mi divertivo di più... :)
Per contro, lo "zetaicsista" si inorgogliva della distanza culturale che lo separava dallo smanettone "sessantaquattrista", perché se quest'ultimo sapeva quasi solamente fare "LOAD - PRESS PLAY ON TAPE" sul registratore a cassette, diversamente lui si acculturava seriamente apprendendo l'arte dell'informatica sperimentale su una macchina spartana ma altamente educativa, dotata di un processore all'avanguardia (uno "Zilog Z80A" da 3,5 MHz) e di un linguaggio di programmazione più avanzato e performante rispetto a quello della concorrenza. Roba da liceali, universitari e "gente seria" in generale.
Detto questo, col senno di poi è facile rilevare che le guerre fratricide che al tempo si combattevano al grido di "64 VS ZX" erano assolutamente inutili... Le due macchine, infatti, erano profondamente differenti e si rivolgevano a due tipologie di utenti diametralmente opposte.
Il "Commodore 64" era una "console ante litteram". Il suo scopo primario era l'intrattenimento videoludico casalingo. Lo accendevi, caricavi un gioco e spesso e volentieri ti divertivi per delle ore con amici e parenti. L'aspetto educativo era posto in secondo piano e la macchina poteva offrire un supporto computazionale solamente venendo a patti con le sue limitazioni.
Analogamente, il "Sinclair ZX Spectrum" era un calcolatore concepito per essere economico e funzionale nell'ambito della sfera della programmazione pura. Lo accendevi e principalmente ti dedicavi alla creazione di programmi originali. Potevi eventualmente impiegarlo anche per i videogiochi, ma non essendo questa la sua funzione primaria, dovevi venire a patti con i suoi palesi limiti...
E poi c'era l'"outsider"!!! :D
L'"Amstrad Colour Personal Computer" ("CPC" per gli amici) era l'incompreso della famiglia. Commercializzato anche lui nel 1984, il computer di casa "Amstrad" aveva tutte le carte in regola per combattere ad armi pari contro i due succitati belligeranti, ma il caso volle relegarlo a torto in una nicchia...
Vabbè. "Relegarlo". Che parola grossa... Ma cosa faceva questo "CPC"? Toasts? Pizzette???
Il "CPC", fondamentalmente, era uno "ZX" sotto steroidi. Mosso anch'esso da uno "Zilog Z80A" (ma clockato a 4 MHz...), il suddetto computer sfoggiava anche lui un ronzatore piezoelettrico controllato da un "General Instrument AY-3-8910" per l'audio...
«Ok Marte. Abbiamo capito. Era un misero clone dello "Spectrum"... Per forza nessuno se l'è mai filato!».
Bingo! Il fulcro del discorso è esattamente questo, infatti!!! L'"home computer" targato "Amstrad" rimase sempre in secondo piano perché l'opinione pubblica lo percepì erroneamente come un banale emulo dello "Spectrum", ignorandone le potenzialità. Gli sviluppatori di videogames del periodo, poi, contribuirono ad alimentare il suddetto pregiudizio occupandosi quasi esclusivamente della conversione diretta dei programmi dello "ZX" sul "CPC", durante l'arco vitale di quest'ultimo dispositivo. Sapete com'è... Il computer aveva lo stesso processore e perfino il medesimo chip sonoro... Morale: era pratico e conveniente rendere disponibili sulla macchia "Amstrad" dei giochi praticamente monocromatici che non sfruttavano assolutamente le potenzialità video del "CPC"... :(
Si, perché il "Colour Personal Computer" non si chiamava così mica per caso. No... Il sottosistema video della macchina era più avanzato rispetto a quello della concorrenza ed era in grado di umiliare perfino la grafica "multicolor" del "C64". Questo per due motivi: in primo luogo perché la macchina poteva contare su una "palette" decisamente più ampia rispetto a quella degli antagonisti (27 colori contro 16). Secondariamente, perché le modalità video di cui disponeva erano più versatili. Il "CPC", infatti, poteva visualizzare schermate in 160*200 a 16 colori, 320*200 a 4 colori e perfino 640*200 in bicromia; il tutto senza le limitazioni degli antagonisti... :D
A voler essere pignoli, al "CPC" mancava la circuiteria dedicata allo scrolling ed alla gestione degli "sprites hardware" (un "add-on" che fece la fortuna del "C64"), ma con 4 MHz di "clock" un programmatore con gli attributi sarebbe riuscito ad aggirare questa e mille altre limitazioni... Ma nel '90, con il "CPC Plus", anche questi "problemi" vennero risolti, migliorando ulteriormente il già potente sottosistema video del dispositivo. 4096 colori + "sprites" e "scrolling" gestito via "hardware". Siete contenti?
No, e c'avete ragione voi. Gli aggiornamenti sono arrivati decisamente fuori tempo massimo. L'era dei "16 Bit" bussa ormai alle porte e nel mentre la gente ha già innalzato inamovibilmente il "64" su tutto il resto, che se una macchina approccia i problemi esclusivamente via "software" ed io devo sbattermi troppo per produrre qualcosa di strabiliante, il gioco non vale la candela...
FORSE...
Cioè... Facciamo che ci capiamo. Questa demo del 2011 gira su un "CPC" base. Un calcolatore liscio. Un computerino del 1984... Una macchina che visualizza sullo schermo degli effetti grafici che un osservatore superficiale potrebbe confondere facilmente con quelli prodotti dai calcolatori della generazione successiva! SPETTACOLO!!! :D
Fatemi/vi un favore: scaricatela e gustatevela dal vivo in qualche modo (serve un emulatore? ;) ), perché questa "demo" è troppo troppa. Fidatevi.
In conclusione: un computer in grado di riprodurre un "coin op" come "Yie Ar Kung-Fu" in questa maniera qua...
...Mentre le controparti si attestavano su ben altri "standards"...
...Venne ignorato dalle masse!
Non c'è più religione e probabilmente è saltata anche l'ora di informatica... Andremo a casa due ore prima! :D
"Ok Marte, ci hai convinto... Ma tutto quel discorso della scoperta dell'acqua calda? Te ne sei forse dimenticato?!?!?!".
Oddio, che sbadato che sono! Avete ragione!!! Nella foga del preambolo storico ho completamente perso di vista il fulcro della questione (in realtà adoro semplicemente divagare, perché finalmente posso farlo senza che nessuno mi riprenda se me ne vado allegramente fuori tema... La qual cosa è grandemente liberatoria! Non avete idea... ;) ).
L'impiego più o meno lecito della "K", si diceva nel titolo del post...
Vi parrà strano, ma il succitato concetto linguistico si connette infallibilmente al discorso "CPC" che vi ho appena fatto. In tal senso, non avendo mai posseduto la macchina originale, trovandomela virtualizzata davanti mi sono dovuto un attimino industriare per capire i rudimenti del "Locomotive BASIC", allo scopo di riuscire ad interagire in qualche modo con l'emulatore del "Colour Personal Computer".
Consultando "Google", apprendo che la "directory" di un disco si apre agevolmente con il comando "CAT" mentre il caricamento dei "files" ha luogo grazie all'istruzione «RUN"», seguita da generici riferimenti al disco oppure ad un eseguibile...
"Ok", mi dico. "Ho capito...". «RUN"DISK». «Non trovo il programma "DISK" sul disco!», si lamenta il "CPC". "Ma come?", mi domando io. "Non è possibile. Cerca meglio!!!", gli faccio. "No, guarda... Sono un computer ed ho tantissima memoria. Mi ricordo perfettamente che il file "DISK" non c'è...", protesta l'"Amstrad" virtuale...
Tira, picchia, mena... ALLA FINE AVEVA RAGIONE LUI!
«RUN"DISC» e non «RUN"DISK»!
E volete sapere perché?!
In inglese, la parola "disco" si traduce "DISK" solo e se ci stiamo riferendo ad un accessorio meccanico (una fresa, per dire...) o ad un disco magnetico. Se stiamo parlando di un supporto di tipo ottico, la grafia diventa "DISC" (con la "C") ed il termine presenta analogamente la "C" anche per tutti gli altri dischi generici (vinili, dischi di cartone, di pasta-sfoglia, di asbesto... ;) ). E non finisce qui! Prima dell'avvento dell'era informatica, il disco era "DISC" e basta!!! :D
Morale: il "CPC" risale alla preistoria; un'era nella quale gli oggetti avevano dei nomi che venivano trascritti con un linguaggio che oggi ignoriamo! :)
È bello saperlo, vero! :D
Nel 1984, quando i mulini erano bianchi e la campanella annunciava qualcosa di sano, il mondo dell'informatica era prepotentemente dominato dal "Commodore 64". Dall'alto dei suoi 0,985 MHz di "clock" (1,023 in "NTSC"!!! :) ) questo "home computer" ha tenuto saldamente soggiogata la concorrenza per decenni, nonostante specifiche tecniche ridicole e limitazioni non indifferenti... Il tutto grazie ad una serie di circostanze favorevoli alla sua diffusione. In primo luogo, la politica commerciale decisamente aggressiva di "Commodore", che commercializzava la macchina un po' dappertutto, fu senz'altro determinante. (Lo vendevano anche nei negozi di giocattoli, tanto per dirne una! :) ). Parallelamente, un altro vantaggio non indifferente derivava dalla vocazione prevalentemente ludica del suddetto dispositivo. In tal senso, se è vero che "anche l'occhio vuole la sua parte", il "C64" poteva vantare un sottosistema video in grado di produrre dei risultati decisamente accattivanti che facevano pendere l'ago della bilancia abbondantemente in suo favore...
...Che se eri un ragazzetto in età scolare e ti dicevano: "Scegli. Quale preferisci?"...
Questo? |
Oppure quest'altro? |
...9 persone su 10 decretavano vincitore il primo videogioco proposto e ti suggerivano altresì di bruciare col fuoco l'avvilente monocromia tipica dello "ZX Spectrum", l'antagonista per eccellenza del "Commodore 64". Se poi aggiungiamo che il comparto audio della macchina targata "Commodore" era gestito da un processore (il "SID") talmente avanti, ma talmente avanti da essere impiegato ancora oggi in sintetizzatori e periferiche audio "vintage"...
...tipo questa. ;) |
...Il cerchio si chiude! :)
Perché noi ragazzetti, diciamocelo, con il nostro "home computer" ci si ammazzava perlopiù di videogames; videogiochi che acquistavamo piratati direttamente nel negozio "di compiuter" di fiducia oppure, ancora meglio, nell'edicola sotto casa! :D
Ah, i giochi dell'edicola... Quanta nostalgia per quelle cassettine anonime che solitamente proponevano: «Lato "A" - giochi per il "Commodore 64"» (sul guscio di plastica della cassetta, un'etichetta cartacea a colori sgargianti sottolineava la magnificenza del «Lato "A"» nei confronti dell'universo tutto! :D ). «Lato "B" - Giochi per lo "ZX Spectrum"» (con l'etichetta bluastra-smorta che si staccava da sola tentando il suicidio, reietta e consapevole che nessuno se la sarebbe mai filata nella vita, nemmeno di striscio... :P ).
...E poi c'erano i libricini a corredo del tutto, con i loro folcloristici titoli inventati, le fotografie e le descrizioni randomiche dei vari giochi registrati sul nastro. ...E sulle fotografie, signori miei, vi garantisco che scattava sistematicamente l'imbellimento del "sessantaquattrista" nei riguardi del desolato possessore di uno "ZX Spectrum". Si, perché dall'avvilente confronto si poteva subito notare il carnevale di Viareggio da una parte, la sagra rionale della caldarrosta tiepida (ed anche un po' ammuffita... ;) ) dall'altra, che piove, tira vento, in piazza ci sono solo quattro vecchi, un ubriaco ed un cane sciancato e se me ne restavo a casa mia a fare le parole crociate sgranocchiando delle patatine stantie, a momenti mi divertivo di più... :)
Per contro, lo "zetaicsista" si inorgogliva della distanza culturale che lo separava dallo smanettone "sessantaquattrista", perché se quest'ultimo sapeva quasi solamente fare "LOAD - PRESS PLAY ON TAPE" sul registratore a cassette, diversamente lui si acculturava seriamente apprendendo l'arte dell'informatica sperimentale su una macchina spartana ma altamente educativa, dotata di un processore all'avanguardia (uno "Zilog Z80A" da 3,5 MHz) e di un linguaggio di programmazione più avanzato e performante rispetto a quello della concorrenza. Roba da liceali, universitari e "gente seria" in generale.
Detto questo, col senno di poi è facile rilevare che le guerre fratricide che al tempo si combattevano al grido di "64 VS ZX" erano assolutamente inutili... Le due macchine, infatti, erano profondamente differenti e si rivolgevano a due tipologie di utenti diametralmente opposte.
Il "Commodore 64" era una "console ante litteram". Il suo scopo primario era l'intrattenimento videoludico casalingo. Lo accendevi, caricavi un gioco e spesso e volentieri ti divertivi per delle ore con amici e parenti. L'aspetto educativo era posto in secondo piano e la macchina poteva offrire un supporto computazionale solamente venendo a patti con le sue limitazioni.
Analogamente, il "Sinclair ZX Spectrum" era un calcolatore concepito per essere economico e funzionale nell'ambito della sfera della programmazione pura. Lo accendevi e principalmente ti dedicavi alla creazione di programmi originali. Potevi eventualmente impiegarlo anche per i videogiochi, ma non essendo questa la sua funzione primaria, dovevi venire a patti con i suoi palesi limiti...
E poi c'era l'"outsider"!!! :D
L'"Amstrad CPC"! |
L'"Amstrad Colour Personal Computer" ("CPC" per gli amici) era l'incompreso della famiglia. Commercializzato anche lui nel 1984, il computer di casa "Amstrad" aveva tutte le carte in regola per combattere ad armi pari contro i due succitati belligeranti, ma il caso volle relegarlo a torto in una nicchia...
Vabbè. "Relegarlo". Che parola grossa... Ma cosa faceva questo "CPC"? Toasts? Pizzette???
Pizzette? Come queste??? ;) |
Il "CPC", fondamentalmente, era uno "ZX" sotto steroidi. Mosso anch'esso da uno "Zilog Z80A" (ma clockato a 4 MHz...), il suddetto computer sfoggiava anche lui un ronzatore piezoelettrico controllato da un "General Instrument AY-3-8910" per l'audio...
«Ok Marte. Abbiamo capito. Era un misero clone dello "Spectrum"... Per forza nessuno se l'è mai filato!».
Bingo! Il fulcro del discorso è esattamente questo, infatti!!! L'"home computer" targato "Amstrad" rimase sempre in secondo piano perché l'opinione pubblica lo percepì erroneamente come un banale emulo dello "Spectrum", ignorandone le potenzialità. Gli sviluppatori di videogames del periodo, poi, contribuirono ad alimentare il suddetto pregiudizio occupandosi quasi esclusivamente della conversione diretta dei programmi dello "ZX" sul "CPC", durante l'arco vitale di quest'ultimo dispositivo. Sapete com'è... Il computer aveva lo stesso processore e perfino il medesimo chip sonoro... Morale: era pratico e conveniente rendere disponibili sulla macchia "Amstrad" dei giochi praticamente monocromatici che non sfruttavano assolutamente le potenzialità video del "CPC"... :(
Si, perché il "Colour Personal Computer" non si chiamava così mica per caso. No... Il sottosistema video della macchina era più avanzato rispetto a quello della concorrenza ed era in grado di umiliare perfino la grafica "multicolor" del "C64". Questo per due motivi: in primo luogo perché la macchina poteva contare su una "palette" decisamente più ampia rispetto a quella degli antagonisti (27 colori contro 16). Secondariamente, perché le modalità video di cui disponeva erano più versatili. Il "CPC", infatti, poteva visualizzare schermate in 160*200 a 16 colori, 320*200 a 4 colori e perfino 640*200 in bicromia; il tutto senza le limitazioni degli antagonisti... :D
A voler essere pignoli, al "CPC" mancava la circuiteria dedicata allo scrolling ed alla gestione degli "sprites hardware" (un "add-on" che fece la fortuna del "C64"), ma con 4 MHz di "clock" un programmatore con gli attributi sarebbe riuscito ad aggirare questa e mille altre limitazioni... Ma nel '90, con il "CPC Plus", anche questi "problemi" vennero risolti, migliorando ulteriormente il già potente sottosistema video del dispositivo. 4096 colori + "sprites" e "scrolling" gestito via "hardware". Siete contenti?
No, e c'avete ragione voi. Gli aggiornamenti sono arrivati decisamente fuori tempo massimo. L'era dei "16 Bit" bussa ormai alle porte e nel mentre la gente ha già innalzato inamovibilmente il "64" su tutto il resto, che se una macchina approccia i problemi esclusivamente via "software" ed io devo sbattermi troppo per produrre qualcosa di strabiliante, il gioco non vale la candela...
FORSE...
Cioè... Facciamo che ci capiamo. Questa demo del 2011 gira su un "CPC" base. Un calcolatore liscio. Un computerino del 1984... Una macchina che visualizza sullo schermo degli effetti grafici che un osservatore superficiale potrebbe confondere facilmente con quelli prodotti dai calcolatori della generazione successiva! SPETTACOLO!!! :D
Fatemi/vi un favore: scaricatela e gustatevela dal vivo in qualche modo (serve un emulatore? ;) ), perché questa "demo" è troppo troppa. Fidatevi.
In conclusione: un computer in grado di riprodurre un "coin op" come "Yie Ar Kung-Fu" in questa maniera qua...
Versione "CPC". |
...Mentre le controparti si attestavano su ben altri "standards"...
Versione "C64". |
Versione "ZX". |
...Venne ignorato dalle masse!
Non c'è più religione e probabilmente è saltata anche l'ora di informatica... Andremo a casa due ore prima! :D
"Ok Marte, ci hai convinto... Ma tutto quel discorso della scoperta dell'acqua calda? Te ne sei forse dimenticato?!?!?!".
Oddio, che sbadato che sono! Avete ragione!!! Nella foga del preambolo storico ho completamente perso di vista il fulcro della questione (in realtà adoro semplicemente divagare, perché finalmente posso farlo senza che nessuno mi riprenda se me ne vado allegramente fuori tema... La qual cosa è grandemente liberatoria! Non avete idea... ;) ).
L'impiego più o meno lecito della "K", si diceva nel titolo del post...
Vi parrà strano, ma il succitato concetto linguistico si connette infallibilmente al discorso "CPC" che vi ho appena fatto. In tal senso, non avendo mai posseduto la macchina originale, trovandomela virtualizzata davanti mi sono dovuto un attimino industriare per capire i rudimenti del "Locomotive BASIC", allo scopo di riuscire ad interagire in qualche modo con l'emulatore del "Colour Personal Computer".
Consultando "Google", apprendo che la "directory" di un disco si apre agevolmente con il comando "CAT" mentre il caricamento dei "files" ha luogo grazie all'istruzione «RUN"», seguita da generici riferimenti al disco oppure ad un eseguibile...
"Ok", mi dico. "Ho capito...". «RUN"DISK». «Non trovo il programma "DISK" sul disco!», si lamenta il "CPC". "Ma come?", mi domando io. "Non è possibile. Cerca meglio!!!", gli faccio. "No, guarda... Sono un computer ed ho tantissima memoria. Mi ricordo perfettamente che il file "DISK" non c'è...", protesta l'"Amstrad" virtuale...
Tira, picchia, mena... ALLA FINE AVEVA RAGIONE LUI!
«RUN"DISC» e non «RUN"DISK»!
E volete sapere perché?!
In inglese, la parola "disco" si traduce "DISK" solo e se ci stiamo riferendo ad un accessorio meccanico (una fresa, per dire...) o ad un disco magnetico. Se stiamo parlando di un supporto di tipo ottico, la grafia diventa "DISC" (con la "C") ed il termine presenta analogamente la "C" anche per tutti gli altri dischi generici (vinili, dischi di cartone, di pasta-sfoglia, di asbesto... ;) ). E non finisce qui! Prima dell'avvento dell'era informatica, il disco era "DISC" e basta!!! :D
Morale: il "CPC" risale alla preistoria; un'era nella quale gli oggetti avevano dei nomi che venivano trascritti con un linguaggio che oggi ignoriamo! :)
"DISC", non "DISK"!!! |
È bello saperlo, vero! :D
Cos'è questo QRCode? Come l'hai realizzato? |
5 commenti:
Bella, il CPC mi ha sempre affascinato, sulle riviste aveva sempre gli screenshot più colorati... vedendo qualche video su YouTube anni dopo, però, mi sono reso conto che in movimento non rendeva affatto, a causa delle limitazioni che citi anche tu.
La demo è ottima, ma esistono anche giochi che girino in maniera così fluida?
"Prince Of Persia" è un vero spettacolo e la velocità è quella che dovrebbe essere.
"Prehistorik 2" sembra altrettanto libidinoso, ma non l'ho ancora provato. Idem per quel che concerne "Super Cauldron"...
Per il resto, hai ragione da vendere. Buona parte dei giochi appaiono più che decenti agli occhi, ma spesso sono afflitti da un vaghissimo senso di "lag/slow-mo" dovuto al fatto che, come dicevo, nessuno s'è mai impegnato seriamente per scrivere delle "ruotines" ben fatte, su "CPC", allo scopo di spremerli, quei benedettissimi 4 MHz...
Nonostante tutto, "Lemmings" su "CPC" è un'esperienza commovente!!! :)
Ho visto un video di PoP e per quanto decente, la fluidità di 'sta demo se la sogna... proverò a vedere qualcos'altro. :)
Io ce l'avevo il mitico Amstrad, mio papà lo comprò credo verso la fine degli anni '80, ed era fantastico! Per quella volta, si intende.
Aveva un sacco di giochi divertenti, dalla grafica godibilissima; quello nella foto che hai messo è il vecchio Prince of Persia, o sbaglio? ;)
Ho dei bellissimi ricordi di quel computer, una macchina dignitosa e, posso giurarlo, senza dubbio sottovalutata. Caro vecchio Amstrad!
Grazie per questo nostalgico salto nel passato, e grazie di cuore per avermi incluso nelle "vie dell'illuminazione", non merito cotanto onore ^^
Figurati! Ho semplicemente riequilibrato il karma del tuo scambio di link. ;)
Per il resto, hai visto giusto. È proprio il vecchio principino, quello. :)
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