domenica 12 dicembre 2010

0 Sulle ali del vento.


E' scontato ed innegabile. C'è un "non so che" di misticheggiante nel volo che appassiona l'uomo da sempre. Questo innalzamento della nostra materia bruta verso quelle che sono le sfere celesti, da sempre dimora del divino, acchiappa! Ed acchiappa di brutto, credete pure a me!!!

Certo, non stiamo parlando dei voli di linea quotidianamente pianificati dalle svariate compagnie aeree internazionali... Stipati in cilindri pressurizzati a livello "perforazione del timpano" e di un "bianco asettico ospedaliero" che più triste non si può, a sgranocchiare salatini accompagnati da succhi di frutta accuratamente selezionati fra i gusti più amari e tossici del pianeta (gusti tipo: "pompelmo acerbo astringente che se lo bevi ti viene l'acidità di stomaco in 0,2 decimi di secondo, ti si sloga la mascella e ti rientrano pure le orecchie nel cranio da tanto è aspro™" oppure "Ananas senza zucchero che anche il fruttosio l'ha visto col binocolo, al cui confronto l'aranciata amara è il nettare degli Dei™"...), non c'è gusto...

Immaginate un accrocchio di pali di legno, tiranti, tela e qualche pannello metallico qui e la...

Immaginate di saper pilotare questo trabiccolo che si connota come un'evoluzione (ma nemmeno troppo evoluta... ;) ) del primo aereo dei fratelli Wright... Immaginate di essere soli su questa specie di "cabriolet dell'aria", con i vostri occhialoni da aviatore calcati sugli occhi, la sciarpona di flanella della nonna svolazzante in libertà ed un caschetto a calotta di pelle vagamente imbottita calato sul capo, giusto per ripararvi un po' di più dal freddo e dalle intemperie...

"Wings" su "Amiga" nel lontano 1990. Bei tempi!

Sate immaginando "Wings" (videogame "Amiga" prodotto dalla "Cinemaware" nel 1990) come sto facendo io, vero?! Lo sapevo che eravamo sintonizzati sulla stessa lunghezza d'onda! Anzi, sintonia proprio zero, perchè a dirla tutta su questo biplano è già tanto se ci sono le ali... Dai, intendiamoci a gesti o con segnali luminosi, che va bene lo stesso! :D

Tornando a noi, è doveroso fare un cappello introduttivo nei riguardi della "Cinemaware" per capire la genesi di un simulatore di volo così alternativo e carismatico.

Questa software house, come denuncia espressamente il nome con il quale si presentava al suo pubblico, aveva uno scopo preciso "nella vita" che si traduceva nella specifica impostazione visuale dei suoi videogiochi; un vero e proprio "marchio di fabbrica". Nel dettaglio, la direttiva primaria della "Cinemaware" era quella di concepire tutti i suoi videogames come se fossero dei films o comunque delle riprese cinematografiche rese in qualche modo interattive e giocabili. Questo spiega il largo impiego delle scene in soggettiva (la giostra dei cavalieri di "Defender Of The Crown" per esempio, o la scena dell'assalto dei sicari ninja in "Lords Of The Rising Sun"...) o le suggestive inquadrature in "terza persona", tra le quali le sequenze di "dogfight" di "Wings" occupano senz'altro un posto di assoluto rilievo. :) Altra caratteristica peculiare di tutti i videogiochi "Cinemaware", erano le scene di intermezzo, che venivano concepite e curate con una precisione ed una maniacalità assoluta, tanto da assumere un ruolo determinante nella narrazione, svincolandosi prepotentemente dallo stereotipo delle videate di caricamento "che prima spariscono, meglio è, che così comincio a giocare!". :)

"Wings" in tutto questo era a dir poco emblematico. Il gioco ci proponeva il diario del protagonista, sfogliato durante gli intermezzi, come strumento per raccontare le vicende della guerra (che erano poi il pretesto per lo svolgimento delle svariate missioni che il videogame ci proponeva...). Memorabili, poi, le videate che precedevano e seguivano le parti arcade vere e proprie, che, con un look che riproduceva alla perfezione i pannelli testuali tipici dei films muti (con la sola eccezzione dei difetti tipici della pellicola. Niente graffi, striature e pelucchi in movimento, qui... ;) ), comunicavano al giocatore le sensazioni ed i sentimenti che il suo alter ego aviatore provava in quel particolare momento, contribuendo a creare un'atmosfera ancora più immersiva nella quale l'immedesimazione la faceva senz'altro da padrone.

Ah, ah, ah!!! :D
Per quel che riguarda la parte "action" del suddetto videogame, poi, ci trovavamo davanti ad un capolavoro che faceva della "variabilità" il suo "pane quotidiano". Infatti, se le missioni di puro combattimento aereo (in solitaria o in squadriglia) erano concepite in puro 3D, quelle di bombardamento erano diversamente uno shooter a scorrimento verticale... E ancora, lo "strafing" contro accampamenti nemici, convogli, treni o fanteria era concepito e realizzato in maniera molto affine all'impianto isometrico tipico di un coin-op come "Zaxxon"...

"Wings" prima della cura.

"Wings" dopo la cura.

La sapiente fusione ed alternanza di tutte queste svariate tipologie di missione (di difficoltà sempre crescente...) conferiva a "Wings" il dono di non essere mai monotono e la capacità di fornire al giocatore un'esperienza coinvolgente che lo conduceva per mano attraverso tutta la scala evolutiva del "pilota militare"; dal gradino più basso della "sitting duck" fino all'olimpo degli "eroi dell'aria". :)

Quando poi, in un assolato pomeriggio estivo, ti trovavi a combattere da solo contro Manfred Albrecht Freiherr "Barone Rosso" von Richthofen ed il suo "Circo Volante", tutti i tuoi sogni di bracchetto snoopyforme trovavano pane per i loro denti... E quando qualche ora dopo ne uscivi vittorioso, il tuo nome era marchiato a fuoco a caratteri cubitali in tutti i libri di storia...del videogioco!!! AMEN! :)

Cos'è questo QRCode?
Come l'hai realizzato?


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