Perché retrogiochiamo?!
Sostanzialmente, le prime motivazioni sensate che mi vengono in mente sono due: una nostalgico-ludica e l'altra filologico-storica.
Il videogiocatore nostalgico è quello che può dire con cognizione di causa e senza timore di smentita "io c'ero!". Al giorno d'oggi, si barcamena ancora tra emulatori e/o collezionismo di "hardware" originale per mantenere viva quella magica scintilla di giocosa fanciullezza che s'è instillata in lui quando per la prima volta si relazionò con il gioco elettronico. ...Che magari era addirittura una di quelle robe preistoriche nelle quali delle lucine colorate facevano le veci della grafica! :D
Io incominciai tipo con lui... |
Il filologo, diversamente, si interessa all'archeologia videoludica per mere ragioni culturali: «Perché se esiste la "storia della musica", dell'abbigliamento, del cinema e dei giardini, anche la "storia del videogioco" dovrebbe avere altrettanta dignità!». (Con buona pace degli ingessatissimi ed altrettanto togatissimi baroni universitari che si stanno senz'altro strozzando dalle risate, per colpa di questa affermazione... :D ).
...E quindi osserviamoli nel loro ambiente naturale, questi individui. Da una parte i triceratopi videoludici, con l'occhio lucido dalla commozione, che guardano lo schermo estasiati mentre un sorriso gli si allarga in faccia e la testa incomincia inconsapevolmente a dondolare al ritmo della "chipmusic" che li allietava da bambini. Dall'altro lato, i t-rex accademici che comparano meccaniche di gioco ed incasellano capostipiti e progenitori nell'albero genealogico dell'intrattenimento elettronico...
«MA GIOCA, scellerato intellettualodide da strapazzo! ...Ché magari domattina contempli le margherite che crescono dal lato delle radici risvegliandoti sotto ad un cipresso, rimpiangendo di avere scritto una tesi su come le pillole di "Pac-Man" abbiano influenzato "Dr. Mario" invece di aver giocato con entrambi i videogiochi!!!».
«TACI GRETTO OMUNCOLO! La tua facile ironia non mi tange, perché io sono un essere superiore!!! L'aspetto ludico del gioco in sé e per sé stesso è una dimensione comunque limitante. Trascendere il "media" ed apprezzarlo per quello che è il suo complessivo ed intrinseco valore artistico è un obiettivo che tutti dovremmo prefiggerci, anche nell'ottica dell'interessamento che l'"UNESCO" ha dimostrato nei riguardi della retroinformatica, che oggigiorno ha senz'altro la dignità di essere considerata un vero e proprio patrimonio dell'umanità...».
Guardateli, mentre si affrontano fieri ed impavidi, inconsapevoli di un incombente ed ineluttabile destino che molto probabilmente li porterà entrambi all'estinzione...
Si, perché con molta probabilità l'elettronica ludica anni ottanta/novanta sarà l'ultima spiaggia del "retrogaming"... Troppo drastico dite?! Sarà, ma seguite questa mia riflessione...
Qualche giorno addietro scrivevo di "Oolite" con il pensiero costantemente rivolto ad "Elite: Dangerous": «Chissà se tra 15 o 20 anni avremo per le mani dei dispositivi portatili così potenti da emulare in maniera impeccabile i "computers" attuali... Magari non oggi, ma in un prossimo futuro forse potrò riesumare un gioco del genere e giocarci sul mio telefono, per dire...».
Mentre fantastico superficialmente su questi temi, improvvisamente la realtà si palesa come un solido muro di granito contro il quale mi sto per schiantare tragicamente, con il "Torus Drive" innestato ed alla massima potenza...
«Potrai giocarci "'StoGranCazzo", Marte. Fidati!».
Della serie: "Elite" su "C64" era una cosa; "Elite" ai giorni nostri è decisamente una storia molto ma molto diversa. ...E, tra le altre cose, il discorso che sto incominciando a farvi non è nemmeno circoscritto al "videogame" che ho citato come esempio, tanto per dirne un'altra...
Avete incominciato ad intuire qualcosa, amici!? No??? Allora vi offro gratuitamente un ulteriore indizio: "server". ;)
Ebbene si. Innegabilmente, la vera sostanziale differenza tra i videogiochi degli anni ottanta/novanta e quelli dei giorni nostri è la preponderante componente "Internet" che contraddistingue questi ultimi; una componente che, se nelle sue primissime istanze era accessoria e marginale, diversamente oggigiorno è praticamente indispensabile per fruire la stragrande maggioranza dei giochi in commercio.
Pensateci. Le distribuzioni digitali hanno quasi integralmente soppiantato i supporti fisici acquistabili in negozio. Inoltre, procedure antipirateria come l'attivazione "online" del proprio "account" di gioco oppure la necessità di essere connessi in rete per poter avviare un "videogame" e successivamente fruirlo anche solo in modalità "giocatore singolo" sono decisamente all'ordine del giorno...
...E poi ci sono i "Massively Multiplayer Online Game", che di fatto non hanno modo né ragione di esistere, senza la connettività ai "servers" dedicati.
A questo punto, immagino che abbiate già chiarissimo dove intendo andare a parare... Ovvero: come possiamo anche solo pensare che in un prossimo futuro sarà possibile rigiocare dei videogiochi per i quali non esistono più le infrastrutture "hardware" indispensabili a farli funzionare?!
Della serie, avete presente "Gran Turismo 5"? Dal 31 Maggio del 2014, la modalità "on-line" di questo videogioco è stata eliminata perché i "servers" dedicati al suo supporto sono stati smantellati per far spazio ad altro. ...E stiamo parlando di un videogioco rilasciato quasi all'inizio del 2011! Cioè... "Kaput" dopo poco più di 4 anni?!
Si, e vi va anche di lusso perché un videogioco come "GT5" può comunque essere anche giocato "offline"!
Diversamente, immaginatevi un "World Of Warcraft" con i "servers" chiusi oppure un qualsiasi altro videogioco che, al termine di una lunghissima procedura di installazione, ti richiede un "login" preliminare da effettuare con un "account" registrato su un determinato "server", per autenticare la tua copia del gioco ed accedere materialmente al suo menù principale...
Ecco... Emulami tu, una cosa del genere, un domani!!!
Ché se per un titolo che ti richiede solo una "first connection" d'attivazione, forse si rimedia con un "loader", diversamente un videogioco che si appoggia in parte o del tutto al "World Wide Web" non può che rimanere mutilato o del tutto inutilizzabile, quando e se i suoi "servers" cessano fisicamente di esistere!
Morale: Nel "20XX", potremo spiegarvi per filo e per segno come emulare "Super Mario Bros", "Elite", "Double Dragon", "Final Fantasy 7" oppure "Syndicate", ma vi dovrete accontentare dei racconti e dei filmati dei videogiochi delle generazioni successive, ad occhio e croce [con buona pace dei nostalgici (che vivranno di ricordi...) e degli accademici (che non potranno nemmeno utilizzare il "software" originale sull'"hardware" accuratamente musealizzato, perché anche se ancora funzionante, sarà purtroppo materialmente incapace di connettersi ad infrastrutture "web" non più esistenti... :( )].
...E quindi osserviamoli nel loro ambiente naturale, questi individui. Da una parte i triceratopi videoludici, con l'occhio lucido dalla commozione, che guardano lo schermo estasiati mentre un sorriso gli si allarga in faccia e la testa incomincia inconsapevolmente a dondolare al ritmo della "chipmusic" che li allietava da bambini. Dall'altro lato, i t-rex accademici che comparano meccaniche di gioco ed incasellano capostipiti e progenitori nell'albero genealogico dell'intrattenimento elettronico...
«MA GIOCA, scellerato intellettualodide da strapazzo! ...Ché magari domattina contempli le margherite che crescono dal lato delle radici risvegliandoti sotto ad un cipresso, rimpiangendo di avere scritto una tesi su come le pillole di "Pac-Man" abbiano influenzato "Dr. Mario" invece di aver giocato con entrambi i videogiochi!!!».
«TACI GRETTO OMUNCOLO! La tua facile ironia non mi tange, perché io sono un essere superiore!!! L'aspetto ludico del gioco in sé e per sé stesso è una dimensione comunque limitante. Trascendere il "media" ed apprezzarlo per quello che è il suo complessivo ed intrinseco valore artistico è un obiettivo che tutti dovremmo prefiggerci, anche nell'ottica dell'interessamento che l'"UNESCO" ha dimostrato nei riguardi della retroinformatica, che oggigiorno ha senz'altro la dignità di essere considerata un vero e proprio patrimonio dell'umanità...».
Guardateli, mentre si affrontano fieri ed impavidi, inconsapevoli di un incombente ed ineluttabile destino che molto probabilmente li porterà entrambi all'estinzione...
Della serie: occhio, ché vince il meteorite!!! |
Si, perché con molta probabilità l'elettronica ludica anni ottanta/novanta sarà l'ultima spiaggia del "retrogaming"... Troppo drastico dite?! Sarà, ma seguite questa mia riflessione...
Qualche giorno addietro scrivevo di "Oolite" con il pensiero costantemente rivolto ad "Elite: Dangerous": «Chissà se tra 15 o 20 anni avremo per le mani dei dispositivi portatili così potenti da emulare in maniera impeccabile i "computers" attuali... Magari non oggi, ma in un prossimo futuro forse potrò riesumare un gioco del genere e giocarci sul mio telefono, per dire...».
Mentre fantastico superficialmente su questi temi, improvvisamente la realtà si palesa come un solido muro di granito contro il quale mi sto per schiantare tragicamente, con il "Torus Drive" innestato ed alla massima potenza...
«Potrai giocarci "'StoGranCazzo", Marte. Fidati!».
Della serie: "Elite" su "C64" era una cosa; "Elite" ai giorni nostri è decisamente una storia molto ma molto diversa. ...E, tra le altre cose, il discorso che sto incominciando a farvi non è nemmeno circoscritto al "videogame" che ho citato come esempio, tanto per dirne un'altra...
Avete incominciato ad intuire qualcosa, amici!? No??? Allora vi offro gratuitamente un ulteriore indizio: "server". ;)
Presi anche voi nella rete?! |
Ebbene si. Innegabilmente, la vera sostanziale differenza tra i videogiochi degli anni ottanta/novanta e quelli dei giorni nostri è la preponderante componente "Internet" che contraddistingue questi ultimi; una componente che, se nelle sue primissime istanze era accessoria e marginale, diversamente oggigiorno è praticamente indispensabile per fruire la stragrande maggioranza dei giochi in commercio.
Pensateci. Le distribuzioni digitali hanno quasi integralmente soppiantato i supporti fisici acquistabili in negozio. Inoltre, procedure antipirateria come l'attivazione "online" del proprio "account" di gioco oppure la necessità di essere connessi in rete per poter avviare un "videogame" e successivamente fruirlo anche solo in modalità "giocatore singolo" sono decisamente all'ordine del giorno...
...E poi ci sono i "Massively Multiplayer Online Game", che di fatto non hanno modo né ragione di esistere, senza la connettività ai "servers" dedicati.
A questo punto, immagino che abbiate già chiarissimo dove intendo andare a parare... Ovvero: come possiamo anche solo pensare che in un prossimo futuro sarà possibile rigiocare dei videogiochi per i quali non esistono più le infrastrutture "hardware" indispensabili a farli funzionare?!
Della serie, avete presente "Gran Turismo 5"? Dal 31 Maggio del 2014, la modalità "on-line" di questo videogioco è stata eliminata perché i "servers" dedicati al suo supporto sono stati smantellati per far spazio ad altro. ...E stiamo parlando di un videogioco rilasciato quasi all'inizio del 2011! Cioè... "Kaput" dopo poco più di 4 anni?!
Gareggiate solo contro l'"AI"... |
Si, e vi va anche di lusso perché un videogioco come "GT5" può comunque essere anche giocato "offline"!
Diversamente, immaginatevi un "World Of Warcraft" con i "servers" chiusi oppure un qualsiasi altro videogioco che, al termine di una lunghissima procedura di installazione, ti richiede un "login" preliminare da effettuare con un "account" registrato su un determinato "server", per autenticare la tua copia del gioco ed accedere materialmente al suo menù principale...
Ecco... Emulami tu, una cosa del genere, un domani!!!
Ché se per un titolo che ti richiede solo una "first connection" d'attivazione, forse si rimedia con un "loader", diversamente un videogioco che si appoggia in parte o del tutto al "World Wide Web" non può che rimanere mutilato o del tutto inutilizzabile, quando e se i suoi "servers" cessano fisicamente di esistere!
Morale: Nel "20XX", potremo spiegarvi per filo e per segno come emulare "Super Mario Bros", "Elite", "Double Dragon", "Final Fantasy 7" oppure "Syndicate", ma vi dovrete accontentare dei racconti e dei filmati dei videogiochi delle generazioni successive, ad occhio e croce [con buona pace dei nostalgici (che vivranno di ricordi...) e degli accademici (che non potranno nemmeno utilizzare il "software" originale sull'"hardware" accuratamente musealizzato, perché anche se ancora funzionante, sarà purtroppo materialmente incapace di connettersi ad infrastrutture "web" non più esistenti... :( )].
Cos'è questo QRCode? Come l'hai realizzato? |
2 commenti:
Il tuo blog ha dei buoni contenuti. Se aggiornassi più spesso sarebbe il massimo. Certo il tempo manca a tutti lo capisco.
Ti ringrazio. In effetti la frequenza è quella che è... Ma non è tanto una questione di tempo; più che altro è la ricerca del contenuto ed il fatto che quando incomincio a scrivere, tipicamente ci metto un paio di giorni prima di essere soddisfatto del testo... :P
Per esempio: adesso sto scrivendo... ;)
Posta un commento