domenica 1 maggio 2011

2 Il vintage ed il suo "perchè".


Perchè ogni tanto capita di coricarsi riflessivi, con una domanda che ronza nel cervello come un molesto calabrone...

"Ma io, che ho oramai serenamente imboccato la rampa autostradale che conduce allegramente al casello del 40° anno di vita, come mai mi trastullo con le produzioni videoludiche con le quali non giocavo quando ero bambino?"... :)

In altri termini, perchè tante persone come me, da un giorno all'altro iniziano a smanettare con emulatori e files immagine relativi a programmi e sistemi operativi dispersi nei meandri dell'archeologia forense videoludica? Novelli "Indiana Jones" dell'informatica, cataloghiamo mummie e repertiamo quelli che agli occhi del gamer medio (leggi: post-adolescente brufoloso... :P ), sono a tutti gli effetti dei veri e propri cadaveri.

In foto: "Link: The Faces Of Evil" (1993).

C'è un "perchè" dietro a questa controtendenza o siamo solamente inconsapevoli vittime delle nostre turbe mentali?

Sapete che vi dico? Io ci ho riflettuto seriamente e credo di aver trovato una risposta decisamente esauriente all'annoso quesito che non ci fa dormire la notte. Per comprenderla pienamente, facciamo un salto a ritroso nel tempo ed immaginiamoci nuovamente bambini alle prese con il nostro computer...

Solo che noi non avevamo il portatile...

Avvinghiati a due mani ad un joystick giallo-nero-plasticoso a momenti molto più grande di noi, aspettavamo con ansia e trepidazione che un interminabile caricamento da cassetta volgesse al termine, confidando che nel contempo quel malnato "azimuth" della testina di lettura del registratore non decidesse di mettersi di traverso (è proprio il caso di dirlo! :D ), vanificando la spasmodica attesa...

/OT:

Che poi, sull'"azimuth", al tempo giravano delle leggende urbane tendenti alla catarsi da scriverci degli interi libri di testo, volendo!!! :)

Della serie:

"Se piove e tira vento, l'umidità dell'aria rende problematico il caricamento dei giochi dalle cassette. Io, quando piove, non riesco a caricare mai niente.".

«Se metti il registratore sotto-sopra prima di premere "PLAY" e lo tieni così per tutta la fase di caricamento, vedrai che riesci a far partire anche quei giochi che fanno fatica...».

...Che poi io avevo uno di quei "Datasette" tarocchi marroni ed ocra di marca "Tarallo™" che faceva difetto con la chiusura del vano porta-cassetta... La molla non teneva. Che se lo accompagnavi docilmente con la punta del dito, si riapriva non appena smettevi di spingere in giù lo sportello. Per chiudero per bene, ci voleva l'impulso. Una botta secca e via! :) E ti sentivi un po' come "Fonzie" alle prese col Juke-Box... No, no. Non scherzo. Giuro! Addirittura, un pugno o una manata su un preciso punto del piano del tavolo e track! Il vano porta-cassetta del registratore del mio "C64" si spalancava da solo!!! :D Stupore! ;)

...Ed a dirla tutta, un paio di volte s'è aperto da solo anche durante i caricamenti!

Era posseduto, quel registratore. Altro che "Azimuth"! ESORCISTA!!! :D

/Fine OT.

Ok, divagazioni a parte, siamo alle prese con il nostro fido computer quand'ecco che il fatidico caricamento termina in un tripudio di chiptune e grafica cubettosa a 8/16 colori.

Si inizia a giocare! :) Pieghiamo la leva direzionale a destra ed a manca accompagnando con flessioni del busto le fasi più concitate del gioco. Perchè, tecnicamente, aiuta... O meglio, chi non si buttava fisicamente a destra ed a sinistra, durante il gioco, ansimando ed emettendo svariati versi gutturali/grugniti? Ora non più, logicamente... Siamo adulti ed il coordinamento psico-fisico occhio-mano la fa da padrone, vero!? ;) Ma a quel tempo era tutto un altro paio di maniche, diciamocelo... Analogamente, anche la la lingua aveva funzione di stabilizzazione, giusto? :) Altrimenti perchè sporgeva appuntita ora da un angolo della bocca, ora dall'altro? :D

FIRE!

Facciamo fuoco su tutto quello che si muove, accompagnando l'azione con dei "TFHhh, TFHhh, TFHhh" che fungono da "augmented reality" nei confronti del comparto audio dei giochi, che spesso e volentieri lasciava a desiderare... :D

Morale: eravamo piccoli. Eravamo bambini. Ci divertivamo e spesso e volentieri non eravamo in grado di comprendere pienamente i titoli ed i generi dei videogames con i quali ci rapportavamo.

Per noi era tutto compulsivo ed "arcade".

Metti che per sbaglio si metteva le mani su "Zak McKracken And The Alien Mindbenders"...

Zaccheroni. Prima del periodo "Udinese". :D

"Com'è che mi muovo? Perchè non riesco a sparare? Dove sono i nemici?! Ehi, ma questo è un gioco brutto!!!".

La sentinella del "Commodore 64".

"The Sentinel" ("Firebird", 1986. By Geoff Crammond)???

«Hemmm... Diciamo che non sto nemmeno capendo quello che vedo. Cosa sono quelli? Alberi? E dov'è il personaggino da muovere? E cosa devo fare? Perchè lo schermo frigge come se si stesse bruciando il televisore? "GAME OVER"? Non ho fatto niente! Giuro che non mi sono neanche mosso! Bah!!!».

In parole povere: eravamo totalmente all'oscuro di concetti come "genere" e "gameplay". Per noi uno strategico a turni o un'avventura grafica erano cose che molto probabilmente si spalmavano sulle fette biscottate della prima colazione. Il videogioco era un qualcosa che si acquistava in edicola come le figurine e nel quale si faceva una ed una sola cosa: si sparava. Punto. Tutto il grandissimo potenziale dell'intrattenimento ludico dell'era 8/16 Bit ci era in parte precluso dalla nostra tenera età. Fossimo stati degli adolescenti un minimo introdotti, probabilmente avremmo avuto competenze diverse. Magari avremmo potuto capire meglio tutto quello che avevamo per le mani. Semplicemente ci mancavano letteralmente i mezzi...

Vabbè. E' andata così. Che ci volete fare? ;)

Oltre a questo, eventi contingenti (anagrafica e/o scelte commerciali) ci hanno precluso questa o quell'altra esperienza videoludica. Magari qualcuno di noi non ha avuto il "Commodore 64". Qualcun'altro potrebbe non essere mai stato PCista al tempo del "MS-DOS" o, peggio, essersi perso l'"Amiga" del periodo d'oro della grande "C"! (Che delitto!!! :) ).

E' per questo che siamo qui, tutti noi.

Per colmare le nostre lacune e per rivivere con la consapevolezza dell'hardcore-gamer serio, preparato, allenato e correttamente motivato tutte quelle esperienze che ci siamo persi o che non eravamo in grado di comprendere (e quindi di apprezzare pienamente) quando eravamo giovani.

Fortunatamente non si finisce mai di imparare, vero? :)

Cos'è questo QRCode?
Come l'hai realizzato?


2 commenti:

Bert ha detto...

Vero, per rivivere tutto cio' che mi sono perso in passato ma esclusivamente tramite quel magnifico strumento che è l'emulazione. Non m'interessa avere i micro e le console d'epoca, vado in brodo di giuggiole quando le posso sperimentare sul mio bel paccioso PC. Mi piacciono gli emulatori, secondo me sono la massima espressione della programmazione, il ricreare via software degli ambienti hardware entro cui far girare dei videogiochi alieni, almeno per il panorama PC, ha un 'ché di trascendente, di magico, di dannatamente intrigante! Ricompilazione dinamica, HLE, plug-in vari, ci sguazxo che è un piacere, ora, scusate devo tornare a pasticciare col dolphin, il nulldc e l'pcsx2! :P

Marte ha detto...

Per dire, io ieri ero fortissimamente tentato di pasticciare col "Basilisk II", visto e considerato che MacOS 7.5.3 è disponibile free sugli FTP "Apple". :)

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