"Babbo?".
ZZZzzz...
"Babbuccio?". ZZZzzz... "Babbuino?!". Zzz... "BABBEO!?!?!?".
SBANGkrackGIGABOOM!!!
Suono onomatopeico di manrovescio che sgrana tutti i denti del bersaglio.
Suono onomatopeico di manrovescio che sgrana tutti i denti del bersaglio.
"PierPëtrIl'ičČajkovskij? Sei tutto suonato o cosa??? Sono le tre e mezza del mattino. Tuo padre ha lavorato tutto il santo giorno, borseggiando i pensionati che uscivano dal supermercato... Ti pare il caso di svegliarlo a questo modo, strillando come un'aquila reale? Lo sai che le aquile reali sono in via di estinzione come i leocorni e gli orango-tango? Vuoi far loro compagnia? Il sonnifero non ha fatto effetto!? Che vogliamo fare? Ti do un'altra passatina sulle piastre del gas aperte, così ti addormenti profondamente e la facciamo finita???".
"No, babbino...", piagnucolò sommessamente il piccolo InnoDiMameli, sputando nel contempo qualche decina di dentini da latte. "Volevo solamente ascoltare una nuova storia del Davide Videoludico.", si giustificò la tremebonda creatura.
"Certo amore. Nonostante l'ora tarda, adesso ti narro la sua ultima mirabolante impresa, perché merita... Me l'hanno raccontata proprio ieri mattina e, se Dio vuole, questa è la volta buona che quel demente ci lascia le penne e così ce lo togliamo dalle palle una volta per tutte!", ghignò malignamente il premuroso genitore, con lo sguardo sognante perso nel vuoto.
"Babbino? Non ci vuoi più bene, allo zio Videoludico, non ci???", domandò AdagioDiAlbinoni al suo babbo, con una faccetta tutta storta che incominciava a raggrinzirsi come una prugna secca a causa di un accenno di pianto che il pargolo stentava a trattenere. Il genitore lo fissò con aria interrogativa, cercando di interpretare l'inconsueta espressione del bimbo ed il significato dell'ultima insensata affermazione proferita dalla "palla al piede". Quindi sfoggiò il suo sorriso più falso e lo rassicurò mentendogli spudoratamente: "Certo che no tesoro! Che cosa hai capito!!! Il tuo babbo vuole un mare di bene allo zio Davide; tanto quanto ne vuole a te! Rispondi a questa domandina: come ti dimostra il suo affetto, il tuo papà???".
"Mi picchia almeno tre volte al giorno con studiatissime tecniche ninja che non lasciano alcun tipo di segno sul corpo?", azzardò DoDoDoDonizzetti.
"ESATTO!!!", esclamò con entusiasmo il fiero educatore montessoriano. "...E con lo zio Videoludico è lo stesso, piccolo mio. Capisci?!".
Il pargolo ultratrentenne si illuminò tutto e sorrise teneramente (con le gengive...), quindi abbracciò il suo amato babbo e, mentre la bocca incominciava a tumefarsi tutta, gli sussurrò amorevolmente in un orecchio: "Tu si che sei buono. Quando sarò grande, voglio diventare premuroso proprio come te! Ho già incominciato ad allenarmi con le formichine, sai!? Le brucio con la lente d'ingrandimento del nonno materno, che gliel'ho rubata e lui non può più a leggere il giornale!!!".
A sentire queste parole, il benevolo genitore si commosse fino alle lacrime e strinse fortissimamente a sé il suo bambino, finché non udì distintamente lo schiocco della testa del femore sinistro della creatura che si slogava. Quindi lo rimise nel suo lettino ed, arruffandogli teneramente la folta chioma, gli sorrise e gli disse: "Che tesoro che sei! Stai buono li che adesso ti racconto tutto...".
Il nostro beneamato Davide, dall'alto della cippa che lui stesso è solito chiamare "la mia incontestabile competenza videoludica", giusto l'altro ieri ha scoperto che "Metal Gear" è un videogioco originariamente edito da "Konami" nel 1987 (e non un titolo originale per "Pleistéscion", come lui credeva...). Con questa consapevolezza, osserviamo il "nerd" nel suo "habitat" naturale mentre è intento ad armeggiare attorno al suo redivivo computer nella speranza di riuscire a far funzionare un emulatore "MSX" qualsiasi allo scopo di godersi l'epifania postuma di uno dei suoi videogiochi preferiti...
"Siii!!! Me lo voglio gustare così come lo concepette Kojima!", confidò entusiasticamente il Videoludico alla tastiera del suo "PC", prima di digitarci sopra "E MULO TORO EMME ESSE ICS". Il Davide aveva da sempre dei serissimi problemi quando si trattava di trovare qualcosa su "Internet". Tecnicamente parlando, per qualsiasi chiave di ricerca egli finiva sempre ed inevitabilmente sul sito sbagliato (solitamente pornografico...) e, quel che è peggio, quasi mai si rendeva conto del tragico errore... Ora, per dire, il Videoludico si ritrovava con questa strana schermata verdastra inchiodata sullo schermo del computer e con il calcolatore assolutamente fuori controllo... L'interfaccia del "browser" era totalmente scomparsa, la pressione combinata dei tasti "CTRL+ALT+CANC" non sortiva alcun effetto e nemmeno le canoniche testate sul "case" parevano funzionare...
C'era solo questo faccione verde che lo fissava tra le scariche elettrostatiche...
"No, babbino...", piagnucolò sommessamente il piccolo InnoDiMameli, sputando nel contempo qualche decina di dentini da latte. "Volevo solamente ascoltare una nuova storia del Davide Videoludico.", si giustificò la tremebonda creatura.
"Certo amore. Nonostante l'ora tarda, adesso ti narro la sua ultima mirabolante impresa, perché merita... Me l'hanno raccontata proprio ieri mattina e, se Dio vuole, questa è la volta buona che quel demente ci lascia le penne e così ce lo togliamo dalle palle una volta per tutte!", ghignò malignamente il premuroso genitore, con lo sguardo sognante perso nel vuoto.
"Babbino? Non ci vuoi più bene, allo zio Videoludico, non ci???", domandò AdagioDiAlbinoni al suo babbo, con una faccetta tutta storta che incominciava a raggrinzirsi come una prugna secca a causa di un accenno di pianto che il pargolo stentava a trattenere. Il genitore lo fissò con aria interrogativa, cercando di interpretare l'inconsueta espressione del bimbo ed il significato dell'ultima insensata affermazione proferita dalla "palla al piede". Quindi sfoggiò il suo sorriso più falso e lo rassicurò mentendogli spudoratamente: "Certo che no tesoro! Che cosa hai capito!!! Il tuo babbo vuole un mare di bene allo zio Davide; tanto quanto ne vuole a te! Rispondi a questa domandina: come ti dimostra il suo affetto, il tuo papà???".
"Mi picchia almeno tre volte al giorno con studiatissime tecniche ninja che non lasciano alcun tipo di segno sul corpo?", azzardò DoDoDoDonizzetti.
"ESATTO!!!", esclamò con entusiasmo il fiero educatore montessoriano. "...E con lo zio Videoludico è lo stesso, piccolo mio. Capisci?!".
Il pargolo ultratrentenne si illuminò tutto e sorrise teneramente (con le gengive...), quindi abbracciò il suo amato babbo e, mentre la bocca incominciava a tumefarsi tutta, gli sussurrò amorevolmente in un orecchio: "Tu si che sei buono. Quando sarò grande, voglio diventare premuroso proprio come te! Ho già incominciato ad allenarmi con le formichine, sai!? Le brucio con la lente d'ingrandimento del nonno materno, che gliel'ho rubata e lui non può più a leggere il giornale!!!".
A sentire queste parole, il benevolo genitore si commosse fino alle lacrime e strinse fortissimamente a sé il suo bambino, finché non udì distintamente lo schiocco della testa del femore sinistro della creatura che si slogava. Quindi lo rimise nel suo lettino ed, arruffandogli teneramente la folta chioma, gli sorrise e gli disse: "Che tesoro che sei! Stai buono li che adesso ti racconto tutto...".
"Big Boss, mi senti?". |
Il nostro beneamato Davide, dall'alto della cippa che lui stesso è solito chiamare "la mia incontestabile competenza videoludica", giusto l'altro ieri ha scoperto che "Metal Gear" è un videogioco originariamente edito da "Konami" nel 1987 (e non un titolo originale per "Pleistéscion", come lui credeva...). Con questa consapevolezza, osserviamo il "nerd" nel suo "habitat" naturale mentre è intento ad armeggiare attorno al suo redivivo computer nella speranza di riuscire a far funzionare un emulatore "MSX" qualsiasi allo scopo di godersi l'epifania postuma di uno dei suoi videogiochi preferiti...
"Siii!!! Me lo voglio gustare così come lo concepette Kojima!", confidò entusiasticamente il Videoludico alla tastiera del suo "PC", prima di digitarci sopra "E MULO TORO EMME ESSE ICS". Il Davide aveva da sempre dei serissimi problemi quando si trattava di trovare qualcosa su "Internet". Tecnicamente parlando, per qualsiasi chiave di ricerca egli finiva sempre ed inevitabilmente sul sito sbagliato (solitamente pornografico...) e, quel che è peggio, quasi mai si rendeva conto del tragico errore... Ora, per dire, il Videoludico si ritrovava con questa strana schermata verdastra inchiodata sullo schermo del computer e con il calcolatore assolutamente fuori controllo... L'interfaccia del "browser" era totalmente scomparsa, la pressione combinata dei tasti "CTRL+ALT+CANC" non sortiva alcun effetto e nemmeno le canoniche testate sul "case" parevano funzionare...
C'era solo questo faccione verde che lo fissava tra le scariche elettrostatiche...
"BZZZzzz...igliorate la sin...ZZZUUUIII...ia!!!". |
«...Capo pattuglia chiama "Torvo". Rispondi "Torvo"... Capo pattuglia chiama "Torvo"... Capo pattuglia a "Torvo". Rispondimi, STRAMBO! Capo pattuglia chiama squadra "N": Videoludico, Yamauchi, Turing, Joseph, Ritchie, Jobs, Tramiel, Swartz... Confermare!».
La trasmissione risuonava disturbata e fortemente distorta, ma quell'appello inaspettato risvegliò nel Videoludico degli strani ricordi di un lontano ed indefinibile passato; un tempo remoto la cui memoria era ormai impalpabile, sfilacciata ed onirica come l'ambientazione di un videogioco "indie".
"Qui è il colonnello Bennett... Rispondimi Davide!".
Come spinto da una sorta di condizionamento pavloviano, il Videoludico si stupì ascoltandosi ribattere con voce ferma a quel presunto militare che non aveva mai sentito nominare prima di allora: "Se ne sono andati tutti, Signore...".
"Strambo!? Stai bene? Passo...", gli fece immediatamente eco la gracchiante voce sconosciuta. In qualche modo, lo aveva udito...
«Squadra "N" tutti morti, Signore...», ribadì il "nerd" con un tremito nella voce che tradiva tutta l'emozione del momento, nonostante l'assoluta inconsapevolezza regnasse comunque ancora sovrana nello sguardo perso di un Davide Videoludico che non si capacitava di quello che gli usciva dalla bocca...
"Jack Tramiel no. Lui ce l'ha fatta...". "Anche Tramiel è morto...". "...Come?". «Era già ammalato all'epoca del "Vintage Computer Festival Midwest 6.0" del 2011. Non lo sapevo nemmeno. L'infarto se l'è portato via...». "Mi dispiace. Non lo sapevo...". "Io sono l'ultimo rimasto...".
"Mi fa piacere sentirti, Davide...", tagliò corto il colonnello Bennett, cambiando radicalmente discorso. "È passato tanto tempo... Hai fatto parecchi danni dalle tue parti?", gli chiese infine, con un tono tra il serio ed il faceto...
«No so di cosa sta parlando, Signore! Anzi... A dire il vero non so nemmeno chi lei sia, Signore! ...E, per dirla proprio tutta-tutta, non so nemmeno perché continuo a chiamarla "Signore!", Signore!!!».
«È il condizionamento psicologico, Strambo. Non potevamo permetterci il lusso di lasciarti in circolazione senza cancellarti la memoria con un innesto cerebrale. Tu sei una macchina da guerra, Davide. Uno dei nostri più efficaci strumenti di morte... Ma nel tuo subcosciente, questo lo sai già, non è vero? Hai presente quei "flash back" che ti tormentano quando ti scaccoli in profondità? Sono dovuti alle interferenze che le tue dita provocano con l'innesto che ti abbiamo impiantato nella corteccia frontale, a tua insaputa... Potremmo rimuoverlo utilizzando una speciale sonda che opera per via rettale, ma la dottoressa Clark ci ha sconsigliato di intervenire in questo modo su di te perché l'operazione potrebbe sradicare anche quel poco di cervello che ti è rimasto... Tuttavia, possiamo cercare di sbloccare parte dei ricordi sopiti con degli studiatissimi stimoli di tipo sonoro...».
L'immagine tremolante del colonnello si piegò in avanti e, dal movimento delle spalle, il Davide intuì che il militare stava armeggiando con qualche dispositivo tattile appena fuori dal suo campo visivo (forse una tastiera...).
Un cupo tramestio metallico che al Davide ricordava il rumore prodotto da dei poderosi organi meccanici in movimento iniziò a scaturire dalle casse del computer del "nerd". Il frastuono aumentava progressivamente di intensità, diventando sempre più molesto. Ascoltandolo, il Davide fu colto da un inusitato senso d'oppressione. Iniziò a sudare freddo ed a tremare, nonostante la temperatura ambientatale fosse decisamente gradevole. Infine, con il fiato corto, le palpitazioni, la testa reclinata all'indietro, la pupilla dilatata allo spasimo ed una strana pastella verde nel solco delle natiche, il Videoludico ebbe una fugace visione del tempo che fu...
"TURIDDU!!!", strillò a gran voce il Videoludico, balzando in piedi madido di sudore.
«Esatto Davide. Il "Metal Gear Turiddu" è da sempre un punto fermo ed assolutamente imprescindibile della tua carriera operativa; forse l'esperienza più traumatica, tra le tante che negli anni hanno rimpinguato il tuo stato di servizio. In qualità di membro "elite" dello "S.C.R.O.T.O." (il notissimo servizio di "Sicurezza Continentale Ridistribuita Ovunque Terroristi Operino", NDR.), hai affrontato questo ed innumerevoli altri pericoli, in passato... Ora il "Turiddu", che un tempo era la tua nemesi, si fa grimaldello per forzare quei condizionamenti mentali che fino ad oggi ti hanno impedito di essere ciò che veramente sei. In altre parole, ti stiamo reintegrando nei ranghi, Strambo...».
"Non capisco...", biascicò il "nerd", con l'occhio decisamente vacuo...
"Tutto ti sarà spiegato a tempo debito, Davide. Per adesso, accontentati di sapere che nei prossimi giorni sarai contattato da uno dei nostri agenti operativi. Il suo nome in codice è "Gaseous Storm". Tu ti rapporterai con lui utilizzando il tuo nuovo "nickname": "Video Amoeba". Per il resto, questa conversazione non ha mai avuto luogo. Questo messaggio si autodistruggerà entro cinque secondi... Quattro...".
"Cosa?!?!?! No! ASPETTA!!! Il "PC" m'è appena rientrato dall'assist...".
"Jack Tramiel no. Lui ce l'ha fatta...". "Anche Tramiel è morto...". "...Come?". «Era già ammalato all'epoca del "Vintage Computer Festival Midwest 6.0" del 2011. Non lo sapevo nemmeno. L'infarto se l'è portato via...». "Mi dispiace. Non lo sapevo...". "Io sono l'ultimo rimasto...".
"Mi fa piacere sentirti, Davide...", tagliò corto il colonnello Bennett, cambiando radicalmente discorso. "È passato tanto tempo... Hai fatto parecchi danni dalle tue parti?", gli chiese infine, con un tono tra il serio ed il faceto...
«No so di cosa sta parlando, Signore! Anzi... A dire il vero non so nemmeno chi lei sia, Signore! ...E, per dirla proprio tutta-tutta, non so nemmeno perché continuo a chiamarla "Signore!", Signore!!!».
«È il condizionamento psicologico, Strambo. Non potevamo permetterci il lusso di lasciarti in circolazione senza cancellarti la memoria con un innesto cerebrale. Tu sei una macchina da guerra, Davide. Uno dei nostri più efficaci strumenti di morte... Ma nel tuo subcosciente, questo lo sai già, non è vero? Hai presente quei "flash back" che ti tormentano quando ti scaccoli in profondità? Sono dovuti alle interferenze che le tue dita provocano con l'innesto che ti abbiamo impiantato nella corteccia frontale, a tua insaputa... Potremmo rimuoverlo utilizzando una speciale sonda che opera per via rettale, ma la dottoressa Clark ci ha sconsigliato di intervenire in questo modo su di te perché l'operazione potrebbe sradicare anche quel poco di cervello che ti è rimasto... Tuttavia, possiamo cercare di sbloccare parte dei ricordi sopiti con degli studiatissimi stimoli di tipo sonoro...».
L'immagine tremolante del colonnello si piegò in avanti e, dal movimento delle spalle, il Davide intuì che il militare stava armeggiando con qualche dispositivo tattile appena fuori dal suo campo visivo (forse una tastiera...).
TU-TUM CLANG.
TU-TUM CLANG.
TU-TUM CLANG.
Un cupo tramestio metallico che al Davide ricordava il rumore prodotto da dei poderosi organi meccanici in movimento iniziò a scaturire dalle casse del computer del "nerd". Il frastuono aumentava progressivamente di intensità, diventando sempre più molesto. Ascoltandolo, il Davide fu colto da un inusitato senso d'oppressione. Iniziò a sudare freddo ed a tremare, nonostante la temperatura ambientatale fosse decisamente gradevole. Infine, con il fiato corto, le palpitazioni, la testa reclinata all'indietro, la pupilla dilatata allo spasimo ed una strana pastella verde nel solco delle natiche, il Videoludico ebbe una fugace visione del tempo che fu...
"T...T...TTT...TUUU...". |
"TURIDDU!!!", strillò a gran voce il Videoludico, balzando in piedi madido di sudore.
«Esatto Davide. Il "Metal Gear Turiddu" è da sempre un punto fermo ed assolutamente imprescindibile della tua carriera operativa; forse l'esperienza più traumatica, tra le tante che negli anni hanno rimpinguato il tuo stato di servizio. In qualità di membro "elite" dello "S.C.R.O.T.O." (il notissimo servizio di "Sicurezza Continentale Ridistribuita Ovunque Terroristi Operino", NDR.), hai affrontato questo ed innumerevoli altri pericoli, in passato... Ora il "Turiddu", che un tempo era la tua nemesi, si fa grimaldello per forzare quei condizionamenti mentali che fino ad oggi ti hanno impedito di essere ciò che veramente sei. In altre parole, ti stiamo reintegrando nei ranghi, Strambo...».
"Non capisco...", biascicò il "nerd", con l'occhio decisamente vacuo...
"Tutto ti sarà spiegato a tempo debito, Davide. Per adesso, accontentati di sapere che nei prossimi giorni sarai contattato da uno dei nostri agenti operativi. Il suo nome in codice è "Gaseous Storm". Tu ti rapporterai con lui utilizzando il tuo nuovo "nickname": "Video Amoeba". Per il resto, questa conversazione non ha mai avuto luogo. Questo messaggio si autodistruggerà entro cinque secondi... Quattro...".
"Cosa?!?!?! No! ASPETTA!!! Il "PC" m'è appena rientrato dall'assist...".
BOOM!!!
Con una deflagrazione pirotecnica, il calcolatore elettronico del Davide Videoludico esplose fragorosamente in faccia al giovane "nerd". Affumicato e con una ciocca di capelli che gli bruciava sbarazzina sulla testa, il Davide fissava apatico l'asfittica pianura erbosa che si estendeva dietro lo squarcio che la poderosa detonazione aveva aperto nel muro di casa sua.
Il panorama verdeggiante, seppur desolato, gli calmava la mente...
CONTINUA...
Cos'è questo QRCode? Come l'hai realizzato? |
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