mercoledì 22 febbraio 2012

0 Il tifone dopo la tempesta.


Della serie: quando qualcuno annuncia di voler sviluppare il programma o il videogioco "tal dei tali", tipicamente si verifica una delle due seguenti situazioni:

A) Intorno al titolo si concentra una folla di tifosi che pompano l'"hype" del prodotto all'inverosimile, decretando la fortuna del suddetto "software". Spesso e volentieri, entro la casistica "A" ricadono sempre e costantemente dei programmi banali, nella maggior parte dei casi clonati da qualcos'altro e/o ipervitaminizzati prevalentemente tramite interventi di tipo cosmetico... Il "mass market" semplicemente adora questo genere di produzioni, al grido di "meno penso, meglio è!". :P

B) Intorno al titolo si raccolgono quattro gatti sifilitici e moribondi mentre il resto del mondo, il programma ed il suo autore non se li cagano di pezza... :D

Ma perché tutto ciò? Tipicamente perché il programma in oggetto è troppo alternativo ed al di fuori degli schemi tradizionali per avere un seguito. Questo, purtroppo, accade indipendentemente dalla qualità del "software", dalla cura con cui è confezionato e dalla buona volontà del suo autore.

Vi faccio un esempio. Chi si ricorda di "Tempest"?

No... Non intendevo l'opera teatrale di William Shakespeare... Parlo del "coin op". "Atari", 1981? Avete presente, si? ;)

"C'è una nuova dimensione oltre i limiti dell'immaginazione!".

Si signori. Proprio lui. "Tempest". Il primo videogame a proporre al giocatore la scelta del livello di difficoltà nonché uno dei primissimi titoli che visualizzava a schermo della grafica colorata ed organizzata in un impianto visivo tridimensionale correttamente prospettico... Sicuramente figlio del suo tempo, "Tempest" era decisamente canonico nel suo asettico astrattismo vettoriale.

Detto questo, immaginatevi di proporre "Tempest" al "videogiocatore medio" del presente... Un utente nato e cresciuto tra la sala giochi ormai in declino e l'ascesa della "PlayStation", cullato dal pirotecnico 3D di videogiochi come quelli della serie "RayQualcosa" di "Taito", che dall'esordio bidimensionale di "RayForce"...

"RayForce".

...Arrivano fino all'attualissimo "RayStorm HD".

"RayStorm HD".

Il "videogiocatore medio"... Pare facile approcciarlo! Figurarsi proporgli qualcosa!!! :D Cresciuto a pane e "fast paced bullets avoiding" anche tra le quattro mura di casa sua (sulla "console" di fiducia... ;) ), vuoi per l'adrenalina accumulata negli anni (e non correttamente smaltita...), vuoi per un impercettibile stato di alterazione mentale causato dalla velocità con cui si muove il mercato del videogioco attorno a lui, è un individuo che di solito vive in un costante stato di confusione che ottenebra le sue facoltà raziocinanti. Da qui la suddetta difficoltà di relazione. :P Morale: all'eventuale incauta domanda: «Senti... Che "SHMUP" ti piacciono? Che magari te ne mostro uno nuovo...» vi risponderà in maniera variabile elencandovi giustamente uno "shooter spaziale" in linea di massima affine a quello che volevate mostrargli oppure vi stupirà svariando e proponendovi il suo nuovo, sfolgorante amore: "Super Modern Warfare 46". «Hemmm, si, molto bello... Ma io dicevo "Shoot 'Em Up". "SHMUP". Astronavine che sparano ad altre astronavine. Hai presente? Questo è un "FPS"...». "Embè?! Che differenza c'è? Ci si spara uguale, no?!". * :P

...E cosa gli vuoi dire, ad un videogiocatore del genere? Mica puoi andare da lui tutto trepidante ed entusiasta ed incensargli con trasporto le lodi della tridimensionalità ante-litteram di "Tempest", no? :D E men che meno gli puoi dire: «Ohi, tipo! Senti qua! "Tempest" era un capolavoro e, com'è giusto che sia, oggigiorno la sua spettacolare giocabilità è stata rivista e corretta in un remake puntuale e lisergico al punto giusto: "Typhoon 2001". Un nome. Una garanzia! Un'esperienza da provare senza "se" e senza "ma". Perché??? Perché si!». :D

"Typhoon 2001".

...Tu gli dici una roba del genere, poi gli mostri l'immagine del gioco che vai decantando e quello, se non chiama la croce verde raccomandandoti nel contempo di restare calmo in attesa dell'arrivo dei sanitari, sicuramente ti guarderà come si guarderebbe uno strano insetto mummificato e/o conservato in una teca di vetro, trafitto da uno spillone...

Marte cerca di spiegare le sue ragioni...

Ed allora un po' ti senti come "Frà Arcaico" cazziato da Luca "ciociaro" Zingaretti perché contrario all'acquisto di un nuovo trattore... :D

Ora, prendete un interlocutore modellato sul "videogiocatore medio" che abbiamo appena descritto ed elevatelo per una potenza di dieci a casaccio... :P Otterrete la magnitudine del pubblico che lo sviluppatore del suddetto "Typhoon 2001" non ha avuto. Della serie: il sito internet del progetto è: "typhoon.kuto.de"... Provate a visitarlo. Desolante, vero?

Queste sono indubbiamente soddisfazioni!

...E non si può nemmeno dire che l'oblio dipenda dall'immane bruttezza del gioco in oggetto. "Typhoon 2001" è un piccolo gioiello accuratamente cesellato in ossequio al "coin op" originale. Veloce. Estremamente giocabile e con un comparto audio/video decisamente adeguato ai tempi, nonostante la reverenza nei riguardi del progenitore.

Ciò nonostante, diaspora. Olocausto. Obnubilazione.

Che delitto, signori. CHE DELITTO!

Può il Marte rimanersene con le mani in mano davanti ad uno scempio del genere? Certo che no! Ed allora il nostro eroe, per amore dell'originale, spregio del "videogiocatore medio" (refrattario e sciupone... :P ) e gratitudine nei riguardi di Thorsten Kuphaldt (l'autore del "remake"), vi snocciola un link (cliccate qua! :) ) dal quale è ancora possibile scaricare l'ultima revisione del clone di "Tempest" più bistrattato della storia dell'informatica!

Enjoy! :D

* Si ringrazia Alessandro "Dr. Manhattan" Apreda per il provvidenziale ed a tratti involontario contributo che ha di fatto generato la "gag" centrale sulla quale si fonda l'intero "post", in pratica. Grazie Doc! :D

Cos'è questo QRCode?
Come l'hai realizzato?


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