domenica 25 marzo 2012

0 La mente razionale sa ingannarsi meglio.


Ovvero: chi gioca a "Tetris" avvelena anche te. Digli di smettere!

Vi siete mai chiesti se sia possibile prendersi per il culo da soli, senza neanche accorgersene? Ed è lecito fare tutta questa riflessione psico-neuro-geologica solamente per affermare che "", non è solo possibile, ma molto probabilmente è qualcosa che facciamo tutti, chi più chi meno, più spesso di quanto pensiamo?

...E se in una giornata uggiosa (ma che colore ha una giornata uggiosa? [Cit.] ) dovreste ritrovarvi ad aspettare il tetramino lungo per completare un "Tetris", fatevi un favore: spegnete tutto e andate a fare qualcosa di veramente utile. Perché, in tutta sincerità, non è che non sia stato interessante sperimentare in prima persona tutto quello che sto per narrarvi ma, cari amici a casa, "Don't Try This At Home" (e che i bambini giochino a "Tetris" solo ed esclusivamente sotto la supervisione di un adulto... :P ).

...Ed utilizzate sempre le forbici con la punta arrotondata, mi raccomando!!!

Facile a dirsi...

Come nei peggiori romanzacci di serie "B" di Caracas, l'intera riflessione nasce da un sogno che però, in questo caso, ha veramente poco del sogno, fatta eccezione per l'elemento della totale assurdità della situazione finale...

Dunque, mi trovo in camera mia. Una camera perfettamente identica a quella reale; precisa fin nei minimi dettagli. Sono alla scrivania a fare qualcosa al "PC" (assurdo! Questo non lo faccio mai! :P ) quando mia madre mi chiama dalla cucina: c'è da mettere della roba in tavola per la cena di Natale. Mi dirigo verso la porta della camera (quella che da verso la cucina). Prima di uscire mi volto e guardo Yaki (il mio gatto) che dorme placidamente sul letto. Anche il micio è perfettamente riprodotto nei più minuti dettagli. Per dire: perfino il collarino blu spicca attorno al suo collo. Mi compiaccio della mia grandissima capacità di sognatore, quindi esco dalla stanza...

Prendo questa vagonata di roba (mi perdonerà il lettore se non ricordo precisamente di cosa si trattasse...) e la trasporto fino in soggiorno, locale che comunica con la mia stanza da letto tramite un'ulteriore porta scorrevole, al momento chiusa. Infatti, da buon pigro, ci sono arrivato facendo il "giro largo" (che fatica aprire e chiudere le porte... :D ). Tutto normalissimo ed ordinario anche li. Spizzico un pezzo di pane e mio padre mi dice che fuori piove ("E vabbò, che sarà mai? Niente di grave!"). Mentre sto per uscire dal soggiorno e tornarmene in cucina (ce ne stava ancora, di roba da portare... :P ), con la coda dell'occhio noto che sul divano c'è il mio gatto che dorme!!! Col collarino blu e tutto il resto...

Mhhh...

La porta scorrevole è ancora chiusa e se il gatto avesse fatto pure lui il "giro largo" per arrivare sul divano del soggiorno me ne sarei accorto... Inoltre, se già prima il micio stava dormendo come solo un felino in stato comatoso sa fare, perché mai spostarsi??? Le cose sono due, pensai nel sogno: o mi sono sbagliato ed ho avuto un'allucinazione (o magari era un glitch di "Matrix"?) oppure in casa ci sono due gatti identici...

Due gatti identici. ;)

Me ne torno in camera mia (ripercorrendo il "giro largo"...) per togliermi dalla testa questa idea malsana e, sul letto, ritrovo il mio gatto che dorme profondamente...

Colonna sonora:




Spalanco brutalmente la porta scorrevole che divide la camera dal soggiorno ed, in un perfetto idioma italico degno de "Er Monnezza", annuncio agli occupanti della sala, con discreto terrore: "Ahò! Guardate 'mpò!? Ce stanno du Yaki!!!".

...E qui entrano in gioco le (troppe) ore di "Tetris": il cervello, abituatosi a riconoscere dei "patterns", ad applicarli quando si ripresentano e, soprattutto, ad identificare gli sbagli commessi per poterli evitare la volta successiva, comincia a cercare delle soluzioni...

Perché avere due istanze del proprio gatto installate in casa è qualcosa di terribilmente sbagliato, almeno per me! :D

Così il cervello, in questo eccesso di razionalità autoindotto da ore di tetramini colorati, lavora per conto proprio ad una soluzione: i due gatti scendono dai loro comodi e caldi giacigli e si mettono l'uno di fianco all'altro. A questo punto, uno dei due mici compie una straordinaria metamorfosi sotto i miei occhi, trasformandosi in Pippo (un gatto che si trova in Umbria ed è molto simile a Yaki...).

Yuk! Anzi, Yaki...

E non è tutto... Come se non si fidasse completamente della soluzione trovata, il mio cervello alza la posta e fa pronunciare a mia madre una frase che quadra il cerchio: "Ma che dici?! Non lo vedi che quello è Pippo?".

Cervello bastardo!!! :)

Ma a me, in fondo, sta bene così... La soluzione mi soddisfa: è plausibile ed elimina altresì l'abominevole paradosso di ordine logico che mi terrorizza (anche se evito accuratamente di chiedermi cosa diavolo ci facesse Pippo a casa mia... Ed ancora: come e perché si sia trasformato sotto i miei occhi... O peggio: come mai avesse lo stesso collarino blu di Yaki...).

Va bene così. La finta spiegazione funziona. L'udienza è tolta.

Morale: tutta questa sceneggiatura degna di un "B-movie" degli anni settanta (da cinquantamila lire di budget...) per riflettere sul fatto che non sono sempre gli altri a fregarci, ma talvolta ci freghiamo pure con le nostre mani, perché, essenzialmente, ci fa comodo...

"E quindi?".

E quindi niente.

E quindi, per quelli che come me cercano sempre una spiegazione razionale (che SICURAMENTE esiste, da qualche parte...) per l'ordinario e lo straordinario quotidiano, un avviso: state attenti e non fidatevi della prima soluzione plausibile che trovate. Cercate bene e non fatevi ammaliare dalla comodità di una spiegazione facile, sia essa fornita da terzi oppure architettata in proprio, altrimenti finirete per fare delle figuracce inenarrabili con voi stessi, oltre ad avere tonnellate di gatti tutti identici che vi girano per casa...

MIAO! :)

PS: Un post metafisico partorito dalla fervida mente di The Sheriff. Grazie di esistere! :D

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