domenica 29 agosto 2010

0 Hard RULEZ!!!


Ovvero: "a noi piace duro!".

"Oddiusignur, che cosa?!", si domanderà spaesato il lettore che fin qui ha seguito solo marginalmente i miei delirii funambolici...

«Ma il suono, no? La musica! Che cosa stavate pensando, PERVERTITI che non siete altro?! Non c'è mica l'avviso per i "contenuti inadatti ad un pubblico minorenne", all'ingresso di questo blog, giusto? Ed allora che scrupoli vi fate? Stiamo scherzando? Non voglio diffidenti in platea...».

"Ok, alzi la mano chi non ha capito di cosa stiamo parlando...".

Nessun movimento tra gli astanti. Il pubblico tace e segue impassibile.

«Bene... Così mi piace. Ora un domanda difficile... Mi risponda... Mi risponda... Morassutti!!! In piedi, Morassutti! Bene, la domanda è la seguente: "L'argomento del giorno è... ?"».

«Dunque... Siccome il titolo del post è "Hard RULEZ!", suppongo che ci accingiamo a parlare del cosiddetto "Heavy Metal" o "Hard Rock" che dir si voglia... Probabilmente la sua influenza sui videogames... Chessò... "Guitar Hero"? Oppure può darsi che lei voglia semplicemente illustrarci la storia del Rock, parlandoci di band come gli "Skid Row" o cose del genere... Penso.».

La classe, muta, aspetta un tuo commento alla risposta di Morassutti. Passeggi lentamente, ad ampie falcate, utilizzando il silenzio che precede le tue parole come sottolineatura ai concetti che intendi esporre. Dopo qualche decina di passi ti fermi e con il telecomando che stringi nella mano destra azioni il proiettore di diapositive per illustrare meglio la tua spiegazione.

Skid Row - "Cracktro"

«Morassutti, apprezzo sinceramente il tentativo ma le "Crew", e non le "Band" come le chiama lei, sono state abbondantemente trattate un paio di lezioni fa, non intendo ripetermi. "Hard" deve avere per forza di cose un altro significato. Vi fornisco un ulteriore suggerimento. Nel dettaglio, il termine è impiegato in quanto contrapposizione all'opposto "Soft"...».

Una mano si leva ed oscilla pigramente sopra le teste degli alunni che costituiscono la platea degli ascoltatori.

"Dica, Pravisani..."

"Stiamo forse parlando di detersivi ed ammorbidenti, signor professore?".

«Pravisani, lei diventerà senz'altro una splendida massaia in un futuro neanche troppo lontano, ma per adesso le sue "boutades" sono assolutamente fuori luogo, lo sa?».

"Domando scusa.".

«Fa niente, siamo tutti qui per imparare, chi più chi meno... Dicevo: "Hard" come prefisso del termine inglese "Hardware", una parola composta che in informatica serve ad identificare tutta la componentistica elettromeccanica che costituisce la parte materiale e tangibile di un calcolatore elettronico. Tutto chiaro fin qui?».

La scolaresca all'unisono: "Si!!!".

«Bene! Allora, oggi parliamo di "Hardware Music", ovvero della musica suonata direttamente dalle parti meccaniche del calcolatore. Buio in sala che vi faccio qualche proiezione esemplificativa...».

Cala il buio nell'aula ed un tremolante rettangolo di luce prende vita sulla parete bianca...



«Ecco, questo esemplifica il mio discorso. Il "floppy disk drive Commodore 1541" suona per tutti noi un brano musicale! "Daisy Bell", per la precisione!!!».

Un brusio attraversa la sala mentre un'espressione incredula e divertita si dipinge sulle facce di molti ragazzi. Sei decisamente soddisfatto dell'effetto ottenuto.

"Prof... Ma è un trucco per caso? Come fa a suonare, quel coso?".

«No, nessun trucco, Buiatti. Semplicemente il drive in questione aveva una meccanica abbastanza primitiva. In pratica, la testina di lettura non era controllata elettronicamente per sincerarsi quando questa raggiungeva i limiti del disco. Nel dettaglio, per fermare la sua corsa quando arrivava alla cosiddetta "traccia zero", c'era un semplice "fermo" che la ostacolava nel suo movimento meccanico. La testina, cozzandoci contro, generava naturalmente un suono... Se il movimento veniva forzato, i colpi si susseguivano in sequenza, con una frequenza che variava in base ai tentativi di "forzare il blocco", diciamo... Certi programmatori, poi, si ingegnarono per farla vibrare con frequenze diverse e sequenziali al fine di far "cantare" il 1541. Certo, non era una cosa oltremodo salutare per l'unità, che infatti era facile da disallineare, ma d'altro canto è anche vero che la pratica di mandare la testina a sbattere contro la sua "fine corsa" era una oltremodo diffusa anche in ambiti "commerciali" in quanto era il primo sintomo dei sistemi di protezione dei dischi del tempo... Infatti, la testina saltava alla traccia "0" (ed urtava il "fermo", quindi...) anche quando incontrava degli errori sul disco. Nel dettaglio, delle ben precise "sequenze di errori" erano utilizzate come "codice di protezione" sui floppy originali del C64 per validare un software (in quanto il programma era istruito per  continuare la lettura del disco se aveva incontrato determinati errori mentre i programmi di copia non erano in grado di riprodurre la struttura fisica del disco comprensiva degli errori ricreati ad arte...). Morale: lo sbatacchiare a destra ed a manca della testina di lettura del 1541 era una cosa abbastanza diffusa e tollerata. Dopotutto, la meccanica del dispositivo era concepita per funzionare così e quindi tecnicamente era ingegnerizzata per sopportare questo tipo di traumi. Secondariamente al tempo i kit di riallineamento erano abbastanza diffusi e con un cacciavite ed il programma giusto si riusciva abbastanza agevolmente a far risorgere la fenice dalle sue ceneri senza mandarla in assistenza...».

"Approfondiamo il discorso vedendo degli altri video...".



"Per esempio, come avete avuto modo di apprezzare, anche le stampanti sono meccanismi molto musicali. Rifletteteci ogni volta che vi lamentate della rumorosità della vostra unità di stampa... Il suo temperamento artistico potrebbe risentirsi!".

"Torniamo ora ad analizzare un floppy disk drive. Nel dettaglio, un lettore da 3 pollici e mezzo. Portate sempre rispetto per un dispositivo del genere, anche se al giorno d'oggi è desueto ed in via d'estinzione. Fatevelo amico e tenetevelo sempre buono e caro, come un parente o un amico del cuore. Non dategli mai serie motivazioni che possano spingerlo a cantare così per voi, o potreste andare incontro a guai seri... Fidatevi!".



«Passiamo ora a qualcosa di decisamente più "gioioso"».



«Bene ragazzi, abbiamo ascoltato brani classici e pezzi tratti da films di successo. Cosa ne dite se adesso spostiamo la nostra attenzione sui videogiochi? Per esempio, se vi dico "Bobine Tesla", a cosa pensate?».

Morassutti si alza tutto entusiasta ed agitato, bramoso di risponderti. Quando gli concedi la parola esordisce con:

«"Command & Conquer", prof! Non sapevo ci giocasse anche lei! I "Tesla Coils" sovietici sono straordinariamente letali!».

«Interessante spunto, Morassutti, ma io sto sempre parlando di dispositivi elettromeccanici reali, impiegati in ambito musicale. Quindi, se nomino le bobine di Tesla è perchè anche queste possono "cantare". Ascoltate...».



«Ditemi, non è "elettrizzante", una cosa del genere?!».

DRIIINNN!!! (Il suono della campanella. Una coincidenza metareferenziale, tra l'altro...).

"Bene, la lezione è finita. Arrivederci ragazzi. Studiate, mi raccomando, che domani interrogo!!!".


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