"Another visitor! Stay a while. Staaay, FOREVER!!!"
Così il professor Alvin Atombender accoglieva l'adolescente medio che si accingeva ad iniziare a giocare con Impossible Mission e mediamente al ragazzino, a sentire il suo computer che gli parlava in un idioma semi imcompransibile (in età scolare più o meno tutti noi eravamo in fase: "the cat is on the table, near the windows"...), gli si slogava la mascella. Incidentalmente, qualche secondo più tardi il suo alter ego digitale moriva nelle mainere più atroci perchè lasciato privo di controllo, in balia di se stesso. Quasto a causa del fatto che il ragazzetto stralunato era troppo impegnato a riarticolarsi la mascella cercando nel contempo i gioielli di famiglia che se n'erano placidamente rotolati negli agnoli più reconditi della sua stanzetta...
In buona sostanza, chiunque abbia avuto un rapporto non superficiale e/o saltuario con un Commodore 64 sa perfettamente che il "Sound Interface Device" (SID per gli amici) non era un chip da prendere sotto gamba (anche perchè la piedinatura dello zoccoletto poteva provocare danni anche parecchio seri ai tessuti molli della zona pubica...).
Facezie a parte, il chip in oggetto non si limitava a "sbippare" in maniera più o meno generica ed anonima, ma fu praticamente l'artefice di una vera e propria rivoluzione del suono digitale. Il suo creatore (Robert Yannes) partì dal principio che i chip sonori presenti sul mercato erano, a suo dire: "primitivi e progettati da persone che non sapevano niente di musica". Il primo modello (il 6581) venne in pratica sviluppato con specifiche tecniche che venivano via via inserite nelle linee guida del progetto mano a mano che questo si sviluppava... Teoricamente il SID avrebbe dovuto sviluppare 32 voci simultanee con l'ausilio di un unico oscillatore ed essere dotato di una look-up table per le frequenze delle note musicali più comuni ma la versione finale venne confezionata inserendo praticamente solo tre quarti delle caratteristiche pianificate. Con 3 voci e tre oscillatori, comunque, il SID è "dieci volte migliore di quello che c'è in giro e 20 volte meglio di quanto debba essere", a detta dei collaboratori di Yannes.
Riduzioni a parte, la caratteristica più significativa del 6581 era il fatto di avere particolari "features" largamente fuori specifica rispetto alle intenzioni degli sviluppatori (per esempio il controllo del volume...). Quest'ultimo si rivelò ben presto fondamentale per stravolgere il mondo della musica a 8 bit (per colpa di un interessantissimo bug che lo riguardava da vicino). Nel dettaglio, a causa delle tecnologie costruttive del periodo e della scadente separazione tra le parti analogiche e digitali del dispositivo, era possibile ottenere una "4° voce virtuale" intervenendo sull'amplificazione dell'audio in uscita attraverso i registri del volume delle voci standard, che erano di fatto in grado di rimodulare l'attenuazione dell'output del chip producendo dei suoni ad impulso non fisicamente generati attraverso i normali canali audio. Disturbi elettronici e "rumore di fondo", in pratica... Banalmente, con questo trucchetto si potevano riprodurre dei semplicissimi "pop" (con i quali imbastire un primitivo accompagnamento di "batteria" parallelo ai canali audio standard...), sintetizzare la voce umana ed addirittura innescare la riproduzione di veri e propri campionamenti di audio digitale (ridottissimi per dimensione ed a 4 bit, vista la scarsità di RAM a disposizione per memorizzarli assieme a codice e tutto il resto...).
Opportunità fantascientifiche per il tempo, oltretutto scaturite dallo sfruttamento di possibilità non documentate e nemmeno previste dagli sviluppatori del chip, in quanto veri e propri bug del SID...
L'opportunità era talmente intrigante da far nascere un'impresa (la ESS - Electronic Speech Systems) che si occupò principalmente di "far parlare" i SID buggati che tutti noi inconsapevoli ospitavamo entro i calcolatori riposti sulle nostre placide scrivanie. Sono targati ESS tutti i principali "sinth" degli anni '80...
Così il professor Alvin Atombender accoglieva l'adolescente medio che si accingeva ad iniziare a giocare con Impossible Mission e mediamente al ragazzino, a sentire il suo computer che gli parlava in un idioma semi imcompransibile (in età scolare più o meno tutti noi eravamo in fase: "the cat is on the table, near the windows"...), gli si slogava la mascella. Incidentalmente, qualche secondo più tardi il suo alter ego digitale moriva nelle mainere più atroci perchè lasciato privo di controllo, in balia di se stesso. Quasto a causa del fatto che il ragazzetto stralunato era troppo impegnato a riarticolarsi la mascella cercando nel contempo i gioielli di famiglia che se n'erano placidamente rotolati negli agnoli più reconditi della sua stanzetta...
In buona sostanza, chiunque abbia avuto un rapporto non superficiale e/o saltuario con un Commodore 64 sa perfettamente che il "Sound Interface Device" (SID per gli amici) non era un chip da prendere sotto gamba (anche perchè la piedinatura dello zoccoletto poteva provocare danni anche parecchio seri ai tessuti molli della zona pubica...).
Facezie a parte, il chip in oggetto non si limitava a "sbippare" in maniera più o meno generica ed anonima, ma fu praticamente l'artefice di una vera e propria rivoluzione del suono digitale. Il suo creatore (Robert Yannes) partì dal principio che i chip sonori presenti sul mercato erano, a suo dire: "primitivi e progettati da persone che non sapevano niente di musica". Il primo modello (il 6581) venne in pratica sviluppato con specifiche tecniche che venivano via via inserite nelle linee guida del progetto mano a mano che questo si sviluppava... Teoricamente il SID avrebbe dovuto sviluppare 32 voci simultanee con l'ausilio di un unico oscillatore ed essere dotato di una look-up table per le frequenze delle note musicali più comuni ma la versione finale venne confezionata inserendo praticamente solo tre quarti delle caratteristiche pianificate. Con 3 voci e tre oscillatori, comunque, il SID è "dieci volte migliore di quello che c'è in giro e 20 volte meglio di quanto debba essere", a detta dei collaboratori di Yannes.
Riduzioni a parte, la caratteristica più significativa del 6581 era il fatto di avere particolari "features" largamente fuori specifica rispetto alle intenzioni degli sviluppatori (per esempio il controllo del volume...). Quest'ultimo si rivelò ben presto fondamentale per stravolgere il mondo della musica a 8 bit (per colpa di un interessantissimo bug che lo riguardava da vicino). Nel dettaglio, a causa delle tecnologie costruttive del periodo e della scadente separazione tra le parti analogiche e digitali del dispositivo, era possibile ottenere una "4° voce virtuale" intervenendo sull'amplificazione dell'audio in uscita attraverso i registri del volume delle voci standard, che erano di fatto in grado di rimodulare l'attenuazione dell'output del chip producendo dei suoni ad impulso non fisicamente generati attraverso i normali canali audio. Disturbi elettronici e "rumore di fondo", in pratica... Banalmente, con questo trucchetto si potevano riprodurre dei semplicissimi "pop" (con i quali imbastire un primitivo accompagnamento di "batteria" parallelo ai canali audio standard...), sintetizzare la voce umana ed addirittura innescare la riproduzione di veri e propri campionamenti di audio digitale (ridottissimi per dimensione ed a 4 bit, vista la scarsità di RAM a disposizione per memorizzarli assieme a codice e tutto il resto...).
Opportunità fantascientifiche per il tempo, oltretutto scaturite dallo sfruttamento di possibilità non documentate e nemmeno previste dagli sviluppatori del chip, in quanto veri e propri bug del SID...
L'opportunità era talmente intrigante da far nascere un'impresa (la ESS - Electronic Speech Systems) che si occupò principalmente di "far parlare" i SID buggati che tutti noi inconsapevoli ospitavamo entro i calcolatori riposti sulle nostre placide scrivanie. Sono targati ESS tutti i principali "sinth" degli anni '80...
"Kill him, my robots!" |
Il già citato "Impossible Mission" è un esempio...
"He slimed me!" (No. Il karaoke non era integralmente sisntetizzato... :D ). |
Ghostbuster (Activision, 1984) non era da meno...
Ed oggigiorno? Cosa è rimasto di tutto questo, oltre al ricordo del pionierismo e dell'intraprendenza di ardimentosi programmatori che svalvolavano i calcolatori, piegando la macchina alla loro volontà?
Parecchio ad occhio e croce.
Al di la di emulatori come VICE sui quali riascoltare le sonorità prodotte dai codici originali del tempo, entusiasmanti progetti come il monumentale HVSC (High Voltage SID Collection) offrono tutta la genuinità dei brani appositamente concepiti per il nostro caro SID. Quasi 40000 "tunes" (ognuno dei quali multiplo, oltretutto, perchè un singolo file SID del C64 poteva arrivare a contenere anche qualche decina di brani differenti...) accuraramente archiviati e catalogati per la gioia dei "retroascoltatori" più incalliti. Markus Müller, Rob Hubbard, Martin Galway e centinaia di altri compositori di quella che oggigiorno viene chiamata "chiptune-music" riposano in un archivio zippato di una settantina di mega ad appena un click di distanza da voi! E' uno scempio lasciarli li... Cosa state aspettando?!
E come riascoltare tutto questo "ben di Dio", una volta scaricato? Per PC ci vengono in soccorso Sidplayw2.5 e Sidplay2/w unitamente a Sidplay2 (plugin per WinAmp) ma lo "stato d'arte" dei SID-Player se lo potranno godere a pieno esclusivamente i possessori di un computer con una mela sgranocchiata stampigliata sopra. Per loro c'è SidPlay e con lui non si scherza. Catalogo e ricerca veloce dei brani in integrazione "spotlight" e configurazione dei modelli del chip emulato, il tutto confezionato entro una pulitissima interfaccia iTune-Style.
Non siete ancora sazi? Volete di più???
Potete anche eventualmente provare a sbizzarrirvi ed a comporre musica per C64 con Goattracker2 per PC, per Linux (Debian) e per Mac.
Soddisfatti adesso? :)
Ed oggigiorno? Cosa è rimasto di tutto questo, oltre al ricordo del pionierismo e dell'intraprendenza di ardimentosi programmatori che svalvolavano i calcolatori, piegando la macchina alla loro volontà?
Parecchio ad occhio e croce.
Al di la di emulatori come VICE sui quali riascoltare le sonorità prodotte dai codici originali del tempo, entusiasmanti progetti come il monumentale HVSC (High Voltage SID Collection) offrono tutta la genuinità dei brani appositamente concepiti per il nostro caro SID. Quasi 40000 "tunes" (ognuno dei quali multiplo, oltretutto, perchè un singolo file SID del C64 poteva arrivare a contenere anche qualche decina di brani differenti...) accuraramente archiviati e catalogati per la gioia dei "retroascoltatori" più incalliti. Markus Müller, Rob Hubbard, Martin Galway e centinaia di altri compositori di quella che oggigiorno viene chiamata "chiptune-music" riposano in un archivio zippato di una settantina di mega ad appena un click di distanza da voi! E' uno scempio lasciarli li... Cosa state aspettando?!
E come riascoltare tutto questo "ben di Dio", una volta scaricato? Per PC ci vengono in soccorso Sidplayw2.5 e Sidplay2/w unitamente a Sidplay2 (plugin per WinAmp) ma lo "stato d'arte" dei SID-Player se lo potranno godere a pieno esclusivamente i possessori di un computer con una mela sgranocchiata stampigliata sopra. Per loro c'è SidPlay e con lui non si scherza. Catalogo e ricerca veloce dei brani in integrazione "spotlight" e configurazione dei modelli del chip emulato, il tutto confezionato entro una pulitissima interfaccia iTune-Style.
Non siete ancora sazi? Volete di più???
Potete anche eventualmente provare a sbizzarrirvi ed a comporre musica per C64 con Goattracker2 per PC, per Linux (Debian) e per Mac.
Soddisfatti adesso? :)
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